Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: Di Molfetta, un anno dopo...

Tutti lo attendevano in versione assistman, e lui invece ha risposto presente con una doppietta frutto di tecnica ed opportunismo. Ovviamente parliamo di Davide Di Molfetta, l'esterno rossazzurro che a Rieti ha siglato le sue prime reti con la maglia del Catania, ponendo fine ad un digiuno lungo quasi un anno, visto che il suo ultimo gol era stato siglato con il Piacenza contro l'Alessandria il 3 dicembre del 2018. Insomma un anno in cui è successo di tutto, dall'exploit con la formazione emiliana, fino agli alti e bassi alle pendici dell'Etna, con sprazzi di classe appena intravisti, infortuni, e la voglia di dimostrare tutto il proprio valore, così come avvenuto a Rieti dove ha meritato ampiamente il premio di migliore in campo. Di Molfetta è stato il reale mattatore della vittoria degli etnei, dimostrando oltre alla solita capacità tecnica, anche un istinto in zona gol non indifferente. Due reti simili, diversi gli autori degli assist, ma in entrambi i casi l'esterno scuola Milan si è fatto trovare pronto e con il piede caldo, senza indugi e con quella freddezza necessaria per rendere la traiettoria imparabile. Altro merito è quello di essersi fatto trovare nel punto giusto e al momento giusto, tagliando il campo prima in pressing (come aveva chiesto Lucarelli per far forzare la giocata agli avversari), poi aggredendo l'area di rigore per "chiudere" sul cross proveniente dal lato opposto. Giocate, queste, che, raccontate in questo modo, sembrano facili e naturali ma che per un motivo o per un altro non sono riuscite così spesso nella prima fase di campionato. Vero è che davanti al Catania non c'era una vera e propria corazzata, con una difesa distratta e lacunosa, ma ciò non toglie che i rossazzurri, e Di Molfetta nello specifico, si sono fatti trovare pronti e spietati. Bene così, Davide, in attesa di ulteriori conferme per ripagare la fiducia di mister Lucarelli che sembra aver impostato il suo 4-3-3, tendente al 4-4-2 proprio sulla tecnica di Di Molfetta e sulla duttilità e personalità di Biondi. Un primo passo coraggioso vista la giovane età dei due interpetri, ma per adesso fruttifero, e che lascia ben sperare in attesa di ulteriori risposte e magari di ulteriori sorrisi, in casa e non solo...