Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Scadenza: passa il tempo ma non arrivano segnali. La situazione...

Cosa fare? In cosa, o in chi, sperare? Dove andare a sbattere la testa? Oggi il Catania lentamente perde pezzi e guardarlo soffrire, impotenti, svuota l'animo ed il cuore, colma di lacrime occhi che da troppo tempo sono provati ed immobilizza uno sguardo che non riesce a vedere futuro. Oggi è la giornata decisiva per capire se il club etneo riuscirà a rispettare la scadenza relativa alla fideiussione integrativa, dovendo racimolare circa 500 mila euro per colmare lo sforamento del tetto ingaggi, ma per adesso, da quello che ha raccolto la nostra redazione, l'obiettivo è molto distante. Le riunioni indette dalla proprietà del club non hanno portato a nulla, e negli scorsi giorni gli scontri fra i soci della Sigi sono stati notevoli. Nicolosi pare abbia messo mano al portafoglio per una quota vicina ai 100 mila euro, altri soci hanno dato un contributo, ma l'ottimismo per adesso non è di casa a Torre del Grifo. Una situazione drammaticamente complessa che si abbina al mancato pagamento degli stipendi della scorsa settimana, all'inevitabile penalizzazione, ed infine (ma non ultima come importanza) all'udienza del 10 agosto per quanto concerne 'Calcio Catania Servizi' e la richiesta di sequestro preventivo da 3 milioni di euro. Tremano le gambe a chi ama il Catania, a chi lavora per il Catania, a chi parla del Catania. Se questa scadenza non dovesse essere rispettata, il rischio è di incombere in un'ulteriore penalizzazione, ma soprattutto di avere ripercussioni sui contratti dei giocatori attualmente in rosa, ed il pericolo di non poter andare avanti in questa stagione diventerebbe quasi una certezza. Attendiamo fiduciosi e speranzosi, ma consapevoli che non si potrà andare avanti unicamente con la Sigi ancora a lungo.