Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Tra rosso, vento e "paraculo": la spia è accesa

Questione di vento. E anche di cartellini rossi, specialmente quando inventati. Sicuramente quest’ultimo aspetto può influire sul corso di una partita di calcio, eccome se può, ma non è tutto. Ci sono i paraculo. Lo ha detto Lucarelli, lo ha volutamente sottolineato. “Non stupitevi della formazione di domani” aveva orgogliosamente dichiarato alla vigilia del match contro il Catanzaro. Ha parlato in generale Lucarelli, ma certamente è segno di come lo spogliatoio sia bollente. Cosa consegna tutto questo? Riflessioni, attenzioni da dover destinare alle settimane a seguire e agli allenamenti. Dicevamo del vento, però. Il vento, al Ceravolo, ha sempre rappresentato un ostacolo in più a cui dover dar conto. Ma è pur vero che non può venir dato lo stesso peso all’influenza del vento con un cartellino rosso a fine primo tempo. Per intenderci, non può essere solo colpa delle avverse condizioni atmosferiche se il Catania ha fatto il primo tiro a ripresa inoltrata. “Il Catanzaro non è il Real Madrid” ha detto l’allenatore nel post gara, ed è vero. Ma il Catania, ad oggi, non è che sembri il Manchester City. E poi il rosso, totalmente inventato. Bucolo è stato cacciato dal campo a fine primo tempo per un intervento pulito giudicato però falloso dal direttore di gara. Un rosso che castiga, che preoccupa. Un rosso costante, come una spia accesa all’interno della società. Inutile prendersi in giro, le vicende dirigenziali del Calcio Catania non possono non riflettersi sul verde del terreno di gioco. Le tensioni, i dubbi, le dichiarazioni. Chi la domenica scende in campo è travolto da tutto quello che succede all’esterno, lo hanno apertamente ammesso. Si può riassumere tutto in un’unica, grande, domanda. Che futuro aspetta questa squadra, questa società? Cosa deve aspettarsi il giocatore, l’allenatore, il tifoso da tutta questa vicenda? Anche rispetto alle parole rassicuranti del suo proprietario, poi smentite dal verbo dell’ad e, in un certo modo, messe in discussione dallo stesso allenatore nelle conferenze stampa. Nel frattempo il Catania ha perso ancora in trasferta, ha subìto il ventunesimo gol in sette gare lontano dal Massimino e si ritrova – seppur con una partita in meno – all’undicesimo posto della classifica. Gennaio è lontano, forse non troppo. Ma i punti interrogativi sul futuro del Catania si fanno sempre più intensi. Una costante spia della benzina accesa nel cruscotto di una vettura, che spera di poter arrivare al prossimo rifornimento prima di fermarsi. E quando ci arriverà, verrà fatto il pieno? O magari un piccolo esborso, in attesa di finire il proprio tragitto? Nel frattempo la rotta non cambia e il rosso rimane. Tra imbarazzi, cartellini, vento e paraculo (ndr, sempre per bocca di Lucarelli), con un unico grande sguardo al futuro.