Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Pensieri, parole, opere e omissioni... servono i fatti e servono subito

E fu maggio, e fu tempo di scadenze, nuove corse contro il tempo e preoccupazioni varie. Ci risiamo, dopo 365 giorni la piazza etnea si ritrova nuovamente con il fiatone, conscia dei pericoli ma legata alla speranza che "no, il Catania non può fallire" oppure che "no, il Catania non può non iscriversi". Discorsi che vanno di pari passo e che ormai rappresentano il ritornello alla base del training autogeno che ogni appassionato e tifoso rossazzurro sta praticando quotidianamente, con la consapevolezza che però nulla, o quasi, può essere determinato dalla piazza. Nonostante le lodevoli iniziative legate al crowdfunding promosse da gruppi di tifosi, infatti, sembra utopistico pensare che i problemi economici del club possano essere risolti da un'azione che necessita di ampia programmazione e di un cambio generale di mentalità, ma più realisticamente tutto è in mano di tre fattore: Sigi, Tacopina e imprenditori potenzialmente interessati ad investire. Tre protagonisti di questa vicenda che per adesso sembra sono da idealizzare in una condizione mistico-riflessiva, immersi nei ragionamenti su un investimento rischioso ma stuzzicante, indecisi se diventare salvatori della patria o rischiare di tramutarsi in ereditieri di una patata bollente che potrebbe renderli carnefici. Tutti riflettono, ma tutti per adesso nessuno concretizza. La Sigi sta lanciano ami, sta interloquendo, ad oggi senza risultati effettivi; gli imprenditori potenzialmente interessati ascoltano, ma non mettono mano al portafoglio; e poi c'è Tacopina che secondo qualcuno era già uscito dalla trattiva una settimana fa, salvo poi improvvisamente adesso essere pronto con una nuova offerta. Come sempre il discorso delle mezze verità... Pensieri, parole, opere e omissioni, che nel mese mariano rimandano ad un mea culpa non del tutto inappropriato vista l'evoluzione degli ultimi mesi, ma che potrebbe condurre ad un lieto perdono da parte della piazza se le prossime azioni dei protagonisti dovessero condurre alla salvezza. Certo, in questo quadretto mistico non possono non rientrare anche gli Enti Istituzionali. Ogni discorso, ogni riflessione, ogni ammissione di intenti passa dal grande assente "Il documento ufficiale" che tutti attendono come il miglior Godot, ma la speranza è che al culmine della tensione, a differenza di Godot, anche in extremis possa giungere sul palco. Sono passati 10 mesi da quando il Catania è della Sigi; 7 mesi da quando Tacopina ha ufficializzato il suo interesse; quasi un anno da quando lo stesso Tacopina ha chiesto per la prima volta informazioni sul club; più o meno 8 mesi da quando i legali hanno iniziato ad interloquire con l'Agenzia delle Entrate. Adesso siamo arrivati a ridosso dell'iscrizione al campionato, con il 28 giugno come termine ultimo per presentare la documentazione necessaria. Inutile aggiungere altro, utile che qualcuno faccia qualcosa passando dal pensiero all'atto, doverosa la coltivazione della speranza da parte di tutti.