Roberto Manca a Catanista: "Ai play-off la personalità fa la differenza"
Intervenuto ai microfoni di Catanista, quasi per festeggiare i 20 anni dallo storico gol contro il Messina, Roberto Manca ha così analizzato il momento dei rossazzurri, tra momenti amarcord e considerazioni in vista dei paly-off:
UN GOL STORICO - "Vivo ancora di rendita grazie a quel gol, da ormai 20 anni, che è stata la più grande soddisfazione calcistica che ho avuto. Ritornare a quel periodo è sempre bello psicologicamente perché a distanza di anni ti rendi conto di quanto sia stata importante quella stagione. E' stata una liberazione da un periodo buio".
IL CATANIA DI OGGI - "Per capire quali possano essere le difficoltà della squadra di Novellino, se ce ne sono, bisognerebbe vivere dall'interno la situazione. Noi allora per fortuna non abbiamo fatto i play-off, perché diventa sempre un terno al lotto ed è difficile fare previsioni nonostante le posizioni privilegiate in campionato diano più chances. Le qualità che servono di più, come ha detto in una intervista il mio ex compagno Gennaro Monaco, sono la capacità di gestire le tensioni e far venire fuori la tecnica, che al Catania non manca".
SULL'IMPORTANZA DEL TECNICO - "L'allenatore deve essere bravo a limitare le normali pressioni dell'ambiente. Ad esempio, se devo dire la verità, Cucchi non è stato tatticamente il migliore allenatore che ho avuto, però è stato capace in quell'anno di fare attenzione a cosa succedeva nello spogliatoio, punendo gli atteggiamenti poco consoni e le cose sbagliate. La squadra era forte, quindi bastava mettere i tasselli a posto. L'allenatore che ha adesso il Catania è importante, di esperienza, però credo che in queste partite le qualità umane vengano prima di tutto".
PLAY-OFF - "E' chiaro che quando si arriva ad una partita secca, lo si fa con la concentrazione giusta. Il problema è che quelle partite sono strane, può capitare anche un episodio negativo che può compromettere tutto il torneo. Se non si hanno la capacità e la serenità per reagire, con l'aiuto della gente, viene meno la prestazione. Quando ci sono tante persone le gambe diventano molli, ti chiedi sempre quale sia la scelta giusta, e se non sei un giocatore forte e di carattere difficilmente vai avanti.
LE QUALITA' DEL CATANIA - So che il Catania ha un organico molto competitivo, ma anche se una squadra è sulla carta la migliore del torneo nei singoli giocatori, non è detto che vinca. Ci vuole unità di intenti: quando giocavo io in rossazzurro, e segnava ad esempio Passiatore, non è che mi incavolavo, ma anzi partecipavo alla gioia degli altri. Riuscivamo a reagire sempre da squadra".
L'ANEDDOTO - Se ho offerto io la cena a Cicchetti o lui a me? Alla fine, per circa un mese, ogni giorno fu una cena. Festeggiammo tanto, sì".