Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: 10 uguale IO, Di Carmine

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Spostare gli equilibri, senza inutili tecnicismi, in chimica, significa provocare una reazione in un sistema inizialmente equilibrato. Si può trasporre al calcio, con quei giocatori che senza offrire necessariamente particolari colpi, si rendono decisivi. Se stanno in campo, lo senti subito. Finora nel Catania, a fronte di 20 e più acquisti da sette mesi a questa parte, un solo elemento è stato capace di farsi sentire così. 

Fa l'attaccante, di reti ne ha fatte 8 in 16 presenze tra campionato e coppa, si chiama Samuel Di Carmine. L'ultima l'altro ieri sera contro il Brindisi: rete da attaccante vero, al quinto pallone giocato, gli basta stoppare in area e calciare una botta sul primo palo sotto la traversa. Sembra facile, non lo è. Non solo per il gesto tecnico, ma per il movimento e le tempistiche suggerite a Peralta: in C punte così, poche. Però vien da pensare "peccato", per i tanti infortuni che hanno minato finora la sua stagione facendogli saltare di fatto nove partite. Peccato perché in questa categoria potrebbe arrivare facilmente a 20 reti, peccato perché esiste un Catania con Di Carmine in campo ed uno con Di Carmine fuori. La speranza è che i problemi fisici siano solo un ricordo, per lui e per la squadra, che in attesa di gioco e fiducia, di un bomber scaccia guai ha tanto bisogno.

Le sue marcature hanno portato in classifica 9 punti netti, 12 se consideriamo l'aver sbloccato l'ultimo match, più il rigore trasformato all'ultimo in Coppa contro il Crotone, che di fatto sta dando un senso vero alla stagione rossazzurra. Tatticamente poi fa sempre il suo, sia agendo in coppia che da solo, nonostante lui non abbia mai nascosto il voler stare più isolato lì davanti potendo creare e sfruttare autarchicamente gli spazi: 2 reti messe a segno con un compagno accanto, 5 da unica punta; i numeri gli danno ragione, anche se nel primo caso ha disputato solo 194 minuti.

Che sia attacco ad uno con tre supporti dietro, o a due con un trequartista alle spalle, oggi Lucarelli deve sperare di avere Di Carmine sempre integro ed in campo, perché nel gioco delle coppie per ruolo che intende fare, un doppione del numero 10 non c'è e probabilmente non ci sarà.