Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Su e giù: squadra con idee, bene i terzini ma bisogna tirare in porta

Prima apparizione stagionale del Catania davanti al proprio pubblico e seconda vittoria consecutiva in campionato: la formazione di Andrea Camplone ha superato con non poche difficoltà lo scoglio Virtus Francavilla, portandosi a punteggio pieno in classifica dopo, appunto, due giornate. Bene la vittoria dunque, bene anche il gol di Vincenzo Sarno (il primo in stagione), ma prestazione comprensibilmente meno pirotecnica rispetto a quella di Avellino, complice l’organizzazione difensiva della squadra di Trocini per tutta la durata del match. COSA HA FUNZIONATO
  • Le idee: Il Catania sa quel che fa all’interno del rettangolo di gioco, probabilmente la notizia migliore per tutti i sostenitori rossazzurri. Camplone sta portando certezze e applicazione a tutto l’ambiente, la squadra non ha paura di giocare a calcio nello stretto anche a costo di prendersi dei rischi, lasciando spesso ai due difensori centrali il compito di disinnescare i contropiedi avversari.
  • I terzini: Di Pinto avevamo già avuto un’ottima impressione nel match di Avellino e, in questo senso, l’ex esterno del Parma ha saputo mantenere un’ottima continuità. Sempre propositivo in fase di spinta, abile nella conduzione palla al piede e nelle progressioni tra le linee avversarie, che l’hanno portato spesso a poter determinare l’ultimo passaggio o addirittura il tiro. Meno appariscente Calapai, al rientro da titolare dopo la squalifica scontata ad Avellino e forse ancora in cerca del ritmo partita.
  • Reazione: Uno dei problemi di maggior rilievo del Catania delle scorse stagioni era l’incapacità di rimontare gli svantaggi. Ieri, al Massimino, la squadra di Camplone ha saputo mantenere la tranquillità necessaria a riprendere in mano il pallino del gioco, portando con regolarità attacchi alla porta di Costa fino a trovare l’episodio del rigore in chiusura di primo tempo, necessario per la rimonta finale ad opera di Sarno.
  • Wellbeck: Altra piacevole sorpresa è stata quella relativa al giovane Nana Wellbeck, migliore in campo nella gara di ieri a detta di tutti gli addetti ai lavori. Alternato con Lodi sia da mezzala che da mediano, non ha mai tirato indietro la gamba nei contrasti aggiungendo qualità alla manovra e tanti recuperi in mezzo al campo. E se avesse segnato in acrobazia…
  COSA NON HA FUNZIONATO
  • Fase offensiva: Vero, Sarno ha realizzato il gol vittoria e Di Molfetta è sembrato poter essere sempre un pericolo per la difesa avversaria. C’è però da dire che entrambi, soprattutto nel primo tempo, hanno avuto parecchie difficoltà a prendere palla faccia alla porta, venendo invece quasi sempre costretti a toccare indietro la sfera o ad azzardare dribbling difficoltosi. Merito va certamente dato alla fase difensiva di Trocini, che è riuscito a ingabbiare al meglio i due esterni rossazzurri, chiudendo così anche i rifornimenti per Di Piazza. Meglio nella ripresa, quando Sarno e Di Molfetta sono riusciti a trovare più spazio nella zona centrale della metà campo della Virtus, favorendo le sovrapposizioni dei terzini.
  • Tenuta mentale: La squadra gioca, non ha paura, prende rischi calcolati cercando sempre di realizzare un gol in più. Gli errori, però, devono essere ridotti al minimo, perché soltanto un errore tecnico ha impedito alla Virtus di pareggiare la gara a tempo scaduto, risultato che avrebbe privato il Catania di due punti meritati e fondamentali nel computo dell’intero campionato.
  • Tiri in porta: A conti fatti, infine, non si ricordano parate eccezionali di Costa. Ed effettivamente nel primo tempo il Catania ha calciato poco nello specchio della porta della Virtus, prediligendo spesso una soluzione filtrante per un compagno alla conclusione verso la rete. Altro aspetto da migliorare, considerando poi che il gol del 2-1 è arrivato proprio con un tiro da fuori – seppur non esattamente irresistibile.