Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Così... S-LEGA

Bisognerebbe una volta per tutte chiarire un concetto fondamentale, ma che nonostante la sua essenza basilare non riesce proprio ad essere compreso da alcuni: il Catania per i catanesi non è discussione da bar da sciorinare la domenica mattina. Il Catania per i catanesi è la sacralità del momento più alto reso praticamente in calcio. Ed è anche riduttivo definirlo così. Non è questione di Matteo Salvini o meno: o forse anche, visto che fino a ieri quello che per noi catanesi è un coro simbolico, “Alè vulcano!”, per lui era un misto tra incitamento e speranza nel vederci ricoperti dalla lava dell’Etna. È per questo che fanno rabbia quelle foto lì, con quei sorrisi di cattivo gusto: perché andando ben al di là del nesso calcio-politica, toccano le corde più intime di ogni tifoso del Catania, lacerandole profondamente. Ogni tanto un consigliere non guasterebbe: magari qualcuno pronto a dire che no, la maglia del Catania in quell’immagine con Nicolosi e Salvini non doveva proprio esserci. O qualcuno veloce a suggerire una migliore descrizione per il post social all’assessore Cantarella, che evidentemente non ha pensato al fatto che nelle ultime settimane la questione “un solo capitano” in terra etnea è stata discussa ampiamente, sì, ma in chiave completamente diversa: perché “un solo capitano” è stato per tanti anni Marco Biagianti, fino all’addio al calcio di qualche giorno fa. Ferita ancora aperta, per molti. Sembra esserci fin qui un cortocircuito tra le idee iniziali e quello che viene puntualmente presentato: le Catania Card 11700 continuano a non andar troppo bene, o almeno non come nelle previsioni (11700 card previste, numeri lontani da quelli attuali), la questione Biagianti risolta nella maniera che tutti conosciamo, quella Pagliara ancora aperta, senza risposte certe. Le foto con Salvini a Torre del Grifo, la casa rossazzurra (a proposito, a nome di chi è stata consegnata la maglia? A nome del Catania o del singolo?), rappresentano il punto più alto in un periodo fin troppo breve per contenere quanto appena scritto, in serie. Eppure, da catanesi, è così semplice capire cosa voglia dire il Catania per i tifosi rossazzurri: non certo tutto questo. Bisognava restituire al Catania e ai suoi tifosi l’immagine e la faccia che avevano perso negli ultimi anni tremendi: si può fare meglio. Molto meglio, diciamo.