Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: Rizzo sventola e motorino

Con tante punte e tanti giocatori di grande qualità, chi doveva segnare il gol più bello di questo inizio di campionato se non Giuseppe Rizzo? Alla fine il calcio è bello anche per questo, perchè regala gesti tecnici da incorniciare offerti da chi magari è più propenso alla corsa e alla lotta, a sgomitare e aiutare un compagno in difficoltà, ma che ha dimostrato ieri di essere in grado anche di togliere le castagne dal fuoco con giocate d'autore. La sventola con cui Rizzo ha sbloccato il tabellino a Licata è un mix di forza e tecnica, di rabbia per un inizio in cui il Licata si stava distendendo bene e in cui il Catania non riusciva a creare occasioni da gol, e di consapevolezza da capitano.

Il gol e l'ennesima prestazione piena di sudore e corsa valgono a Rizzo la palma di migliore in campo, quel riconoscimento sfiorato nelle due uscite precedenti e che a Licata ha ancora una volta meritato. Certo, la prestazione non è stata esente da pecche visto che da metronomo avrebbe forse potuto far girare meglio la squadra o dettare ritmi diversi per consentire l'uscita davanti alla pressione avversaria del secondo tempo, ma è anche doveroso fare i conti con le caratteristiche dei singoli. Rizzo non è un play ma un incontrista che fa della lotta la sua peculiarità e dunque tutto ciò che arriva oltre a questo è da sottolineare in senso positivo.

Tre partite e decine di chilometri percorsi, ma Rizzo non ha bisogno di alcun tagliando perchè per impegno e determinazione è un “usato sicuro”. Se a questo aggiungiamo una nuova vena realizzativa (era andato a segno anche contro il San Luca, salvo poi essere segnalato il fuorigioco), allora gli applausi diventano ancora più convinti.