Lodi si? Lodi no? Lodi ni...
Poca presenza in impostazione, poca copertura in non possesso ed un pensiero relativo agli arbitri che, in generale, calza poco con la situazione vissuta dal Catania. La domenica umbra di Francesco Lodi è stata decisamente da dimenticare, con il numero dieci relegato ai margini del match ed accesosi solamente in poche rate occasioni nel primo tempo.
Del resto a parlare sono i numeri. Il centrocampista campano ha toccato 66 palloni (33 nel primo tempo e 33 nel secondo) tenendosi lontano da quel 100 richiesto da Camplone, con una percentuale altissima di passaggi riusciti, ben 58, ma è necessario tenere conto del fatto che la maggior parte di questi sono stati tocchi orizzontali per il compagno vicino. Non abbastanza verticalizzazioni, né, soprattutto copertura in fase difensiva dato che è stata solamente 1 la chiusura utile alla causa, ed appena 3 interventi in anticipo.
Insomma, oltre i 3 tentativi verso lo specchio avversario, i numeri evidenziano una difficoltà inevitabile causata non tanto o non solo dal movimento del numero dieci, ma anche dalle rotazioni dei compagni di reparto. "Lodi è un lusso per la categoria, deve essere messo nelle condizioni di potersi esprimere al meglio". Erano state chiare le dichiarazioni del tecnico etneo, ma per adesso purtroppo è sembrato un lusso che questo Catania non abbastanza compatto e oleato non sempre può permettersi. Il Catania può pensare di giocare soprattutto fuori casa senza Lodi? O forse trovare altre soluzioni in mediana? A Camplone starà capire di chi sono le responsabilità, ma il saldo tra ciò che può garantire Lodi in impostazione, e ciò che oggi paga in aiuto difensivo è nettamente negativo.