Intervenuto nel corso della puntata odierna di Catanista il Talk, andata in onda su Radio Fantastica, l'allenatore della Viterbese, Pino Rigoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
EMOZIONE FORTE - "La vittoria della Coppa? Sicuramente è stata un'emozione forte, in otto giorni preparare questa partita, perché questo è il tempo da quando la società mi ha chiamato e mi ha chiesto se mi sentivo di fare questa gara, tant'è vero che ho un contratto fino a giugno. Io ho accettato subito perché ho visto tre-quattro volte giocare la Viterbese e ritengo che sia una squadra dotata di buoni calciatori. E pur sapendo che affrontavamo il Monza, una delle squadre principali di questo torneo di Serie C tra tutti e tre i gironi, con un parco giocatori di assoluto valore, ho visto che si poteva lavorare e ho tentato questa carta, e nella mia follia ho accettato e alla fine abbiamo avuto ragione. E adesso siamo ai Playoff. In finale la nostra è stata la squadra che ha cercato di più la vittoria: è vero che questa è arrivata al 92' e potevamo fare gol prima, ma ci abbiamo creduto fino alla fine. Loro, per bravuta nostra, si sono abbassati troppo e siamo riusciti a trovare il gol."
SUL CATANIA - "Mi auguravo che il Catania riuscisse a vincere il campionato, perché sono tifoso del Catania e perché ho tanti amici che lavorano nella società rossazzurra. Speravo che alla fine potesse difendere il secondo posto e anche quando era saltato il secondo posto diciamo che il terzo posto era alla portata perché stava vincendo 0-2 a Cava e poi si è fatta raggiungere nel finale. Però penso che il Catania abbia le possibilità per giocarsela e tentare la promozione in B tramite i Playoff."
ASPETTO MENTALE E PLAYOFF - "L'aspetto mentale? Penso che l'aspetto mentale sia fondamentale in qualsiasi cosa noi facciamo nella vita di tutti i giorni. Così anche nel calcio, perché l'input arriva sempre dal cervello: se dici che vuoi arrivare ad un punto, ci puoi arrivare in qualsiasi modo. Poi le qualità tecniche e fisiche sono personali: la mente è quella che comanda tutte le nostre azioni, quindi è fondamentale. Il Monza? E' una squadra forte, non è facile da affrontare perché oltre ad avere undici titolari ne ha altri dieci-dodici in panchina altrettanto forti. Perché quando uno mette fuori Reginaldo, Chiricò, Ceccarelli, Fossati... insomma, si parla di assoluti giocatori per la categoria. Secondo me è la squadra da battere insieme alla Feralpisalò e il Catania, sia per la struttura societaria che per i giocatori che hanno in rosa."