Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Adesso serve ChiriGol

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

È bello essere la stella di una squadra. Sapere di essere il giocatore che gli equilibri se li gestisce come vuole, spostandoli, o magari convergerli tutti su di sé nei momenti concitati. Chissà quanto bene lo saprà Cosimo Chiricò, che nel Catania di Tabbiani ha lo stesso peso di Messi nell'Argentina: peso è potere di agire, cambiare le carte in tavola con la propria abilità. 

Peso però significa anche responsabilità. Sapere che tanti si aspettano da te, tanto. È la croce e la delizia dei 10, non necessariamente sulle spalle, ma nella testa: e ai rossazzurri serve che Chiricò accenda sé stesso e l'attacco di una squadra a segno solo in una partita su quattro (grazie ai suoi assist per Di Carmine), sapendo tra l'altro che allo stesso ex Foggia poche volte è capitato di trovarsi a secco di gol nelle prime 5 partite. Di sicuro non nelle ultime due stagioni, a Padova e Crotone, dove dopo quattro giornate era rispettivamente a quota 2 e 3 reti. Certo, a Catania più per merito dei santi pregati dalle avversarie che hanno mandato sulla traversa i suoi tentativi (ne ha colte due), e per i meriti dei portieri, ma i numeri dicono questo. 353 minuti giocati finora in rossazzurro, 2 assist, media voto del 6.5per lui.

Contro la Casertana sarà proprio la quinta partita in campionato, in una trasferta difficile e insidiosa per tanti motivi: in altre parole l'occasione perfetta per togliere alcune castagne dal fuoco sbloccandosi e diventando la stella che possa illuminare il cammino degli etnei. Serve a lui, al Catania, al suo tecnico, ai tifosi: serve ChiriGol.