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Avv. Grassani: "segnale non incoraggiante, ma..."

L'intervento dell'Avv. Grassani a Corner ha parlato di trattativa privata e proroga dell'esercizio provvisorio

Avvocato Grassani

L'Avv. Mattia Grassani è intervenuto nel corso della trasmissione Corner per parlare degli scenari possibili dopo la mancanza di offerte all'asta. Ecco gli aspetti più rilevanti del suo intervento:

"Il segnale proveniente dal Tribunale fallimentare di Catania e soprattutto dal tessuto sociale ed imprenditoriale della città etnea non è incoraggiante. Per una cifra abbordabile, non esageratamente fuori mercato. O si fissa una nuova udienza di vendita e i tempi ci sono, oppure arrivando al 28 febbraio con l’esercizio provvisorio ormai giunto al termine ci vorrebbe un rinnovo dell’esercizio perchè senza quello salterebbe il senso storico e giuridico di proseguire con le aste. Nel caso del fallimento del Bari che portò all’aggiudicazione di Paparesta, ci furono molteplici aste andate deserte e si stabilì uno scadenzario a marzo per cui ogni dieci giorni era fissata un’udienza“

La trattativa privata non è un’ipotesi totalmente da archiviare. E’ ovvio che una trattativa diretta senza passare attraverso l’esperimento di una gara potrebbe avvenire quando tutte le possibilità di coltivare il percorso pubblico fossero tramontate. Oggi mi sento di poter dire che è un pò prematuro pensare che, andata deserta la prima gara, domani mattina con un assegno circolare si possa presentare un soggetto dal giudice offrendo di acquisire il ramo d’azienda ad un prezzo unilateralmente determinato che poi passerebbe al vaglio del giudice. Qualora lo scenario di silenzio proseguisse, arrivando al momento in cui il giudice delegato avesse la prova provata che non ci fosse la possibilità di procedere ad una vendita attraverso asta pubblica, l’offerta diretta di un soggetto interessato potrebbe essere presa in considerazione. Ma non sarebbe il canale preferenziale. La presentazione di un privato cittadino o di un gruppo che al di fuori della ritualità dell’asta ad evidenza pubblica manifestasse una disponibilità o, meglio ancora, facesse una proposta in termini economici, certamente potrebbe stimolare il giudice a fissare un secondo tentativo di asta a stretto giro. Sarebbe una forma assolutamente lecita di pressione che darebbe un riscontro diverso rispetto a quello desolante del primo tentativo di asta effettuato”.

“Non è infrequente che accada la messa a disposizione di una somma a fondo perduto per dare nuova linfa alla società. In passato è accaduto che associazioni di categoria della piazza nella quale il calcio era stato dichiarato fallito, o gruppi di tifosi, filantropi oppure sponsor anonimi mettessero a disposizione della curatela fallimentare e del giudice delegato, attraverso una raccolta fondi, le risorse necessarie per evitare di staccare la spina alla data originariamente designata, in questo caso il 28 febbraio“

“Torre del Grifo rappresenta un asset fondamentale che verrebbe rilevato dallo stesso soggetto che proseguirà il calcio a Catania. Altrimenti difficilmente troverebbe una sua collocazione. Trattare con il Credito Sportivo che ha consentito il finanziamento per la costruzione dell’immobile, è operazione che dimostrerebbe l’assoluta serietà e volontà di fare calcio a Catania con un futuro, speriamo, molto roseo”

 

Foto: gonfialarete.com