Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Gianni Di Marzio a Catanista: "I giocatori devono rendersi conto della maglia che indossano, adesso tocca a loro"

Diversi argomenti trattati, dalla fine dell'era Novellino fino al modo migliore di affrontare i play off: intervenuto ieri sera nel corso di Catanista News, mister Gianni Di Marzio ha spaziato generalmente su tutti gli aspetti che hanno caratterizzato fin qui la stagione del Catania, focalizzandosi infine sul percorso futuro che attende gli uomini di Andrea Sottil nella post season. <<Non mi aspettavo l'epilogo della storia con Novellino, ho già lavorato con lui ai tempi del Venezia e sono sicuro che sia un allenatore preparato e competente, che tra l'altro aveva una simpatia particolare per il Catania e per la città. Purtroppo il mondo del calcio è così, imprevedibile, e non si possono mai fare previsioni esatte. Episodi negativi del genere sono spesso figli di più situazioni; magari alcuni giocatori non si sono trovati a proprio agio con il nuovo tecnico, o da un punto di vista mentale o da un punto di vista tattico, e anche Sottil non era stato "fortunato" sotto questo aspetto. Normalmente però credo che i giocatori, quando scendono in campo, debbano rendersi conto di che maglia indossano e di dove giocano, per la città e per tutto quello che la società gli mette a disposizione. D'altronde, cosa ci fa il Catania in serie C? Una piazza del genere merita minimo la serie B, per me è equiparabile a quelle squadre come Bologna, Fiorentina, grandi città che magari non riescono ad arrivare in Europa ma che in serie A si salvano sempre con tranquillità. Il Catania ha un centro sportivo che fa gola ai migliori club europei, la sua dimensione è ben lontana da quella attuale e mi auguro che possa tornare presto dove le compete>>. <<Per quanto riguarda i play off - continua mister Di Marzio - sono tante le componenti da tenere in considerazione, a partire dall'aspetto psicologico fino ad arrivare a quello della tenuta atletica. Noi, ai tempi del Venezia, abbiamo avuto anche un grande pubblico alle spalle che ci ha seguito per tutto il percorso e credo che il Catania possa fare un grosso affidamento sulla propria tifoseria, in uno stadio come il Massimino. Il calcio di oggi è diverso da quello di ieri, oggi in Italia mancano le basi fondamentali sull'intensità, sulla durezza degli allenamenti e sui compiti che i giocatori devono portare a termine. Non è concepibile che i giocatori, a prescindere dalla squadra in cui si giochi, escano dal campo senza aver dato tutto, l'impegno massimo non deve mai mancare. Evidentemente è successo qualcosa all'interno dello spogliatoio del Catania, ho visto la partita contro il Catanzaro e ho visto una squadra slegata e molto più in ritardo rispetto all'altra. Mi aspettavo che gli acquisti di gennaio potessero fare la differenza, cosa che non è avvenuta in toto, ma per quel che riguarda le ultime gare di questa stagione credo che i rossazzurri debbano far ricorso alle proprie energie mentali e psicologiche, che potrebbero determinare davvero un punto di svolta nella corsa alla serie B>>.