Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Primo obiettivo fallito. C'è la porta secondaria, si può?

La gara contro la Virtus Francavilla ha consegnato due certezze: il Catania è in preda a grossi problemi (ma questo già era abbastanza chiaro); i rossazzurri non potranno matematicamente vincere il campionato. Certo , leggendo questa seconda notizia, in molti potrebbero alzarsi sula sedia e sbottare dicendo che anche in questo caso era evidente l'impossibilità di ambire al primo posto era evidente da tempo, ma il fatto che adesso sia ufficiale ingrandisce ulteriormente la spirale di negatività che ha inglobato Lodi e compagni. 60 punti sono pochi e 9 sconfitte sono tante per poter anche solo pensare di raggiungere il primato, discorso che però può essere ampliato anche al secondo posto visti gli appena 5 stop del Trapani. Due certezze dunque che fanno sprofondare i tifosi etnei nell' ormai da qualche anno 'solito burrone', ma che vanno a braccetto con il punto interrogativo che sarà protagonista da oggi all'inizio dei play off: questo Catania che ruolo potrà recitare negli spareggi? Se rimaniamo nel campo dell'ufficialità, il sogno promozione non è del tutto infranto, ma il dubbio è che la squadra vista nelle ultime settimane non abbia la solidità necessaria per arrivare fino in fondo. Sempre in svantaggio (caratteristica non proprio ideale nei play off), poco 'squadra' e tante individualità, sterilità offensiva, e per finire una determinazione e un'intensità che vanno e vengono.  Avere in rosa giocatori importanti e capaci di risolvere le partite da soli può, comunque, essere  sempre un vantaggio, soprattutto nelle sfide secche in cui gli episodi fanno la differenza, ma ad oggi la sensazione è che possa non essere sufficiente. Che fare? Difficile dirlo. Dopo i segnali della scorsa settimana, stavolta Novellino ha parlato di campo, arbitro e sconfitta immeritata, senza rivoluzionare la squadra dal primo minuto, nè a gara in corsa. Come scrisse Lorenzo 'Il Magnifico": "del doman non v'è certezza", ma questo Catania non è magnifico e ad oggi l'attimo non è da cogliere, ma forse da dimenticare.