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Pagellone: i giocatori che costituiscono la base da cui ripartire

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

34 giocatori acquistati in due sessioni di mercato, quindi più o meno in 7 mesi tra estate ed inverno. Domanda, quanti di questi costituiscono una base per il futuro? Davvero pochi e il che la dice lunga, lunghissima, su quale possa essere il risultato del progetto “no DS” pensato a gennaio. E quali sono i candidati al poter rappresentare il Catania della prossima stagione? Ipotizziamoli ed analizziamo la loro stagione appena conclusa.

CASTELLINI - L'unico scontato e infatti partiamo da lui. Il ragazzo ha giocato come l'anno scorso in tutte la posizioni della difesa e pure da quinto di centrocampo, si è preso la fascia di capitano e ha chiuso la stagione stremato con 48 presenze e 6 gol, tutti decisivi: senza di lui il Catania neppure sarebbe arrivato in finale di Coppa. Per il futuro sembra ormai potersi formare più da esterno che da centrale, ma la società deve tenerlo se vuole dimostrare di avere ancora un progetto importante per il futuro.

ZAMMARINI - E' un centrocampista di polmoni e generosità, utile anche in zona gol grazie ai suoi strappi. Parliamoci chiaro: in un reparto che mai ha visto lustro quest'anno, la baracca l'ha tenuta in piedi solo lui per lunghi tratti. 44 presenze condite da 4 gol e 4 assist che possono diventare molti di più. A volte si estranea un po' troppo ma dimostra di poter essere utile anche in una squadra che vorrà vincere, considerando però che può fare solo la mezzala: un allenatore navigato e dalle idee chiare difficilmente si priverebbe di uno come lui in campo.

CICERELLI - Un altro giocatore che se vorrà rimanere può dare tanto, perché in C esterni da cambio passo e bravi nel sacrificarsi bene in fase difensiva non ce ne sono moltissimi. Sa vedere anche la porta, ha bisogno di chiudere gli scambi veloci con i compagni ma si vede che viene da categorie superiori. Altra caratteristica positiva è che può trovare posto in ogni modulo, da quinto o da ala più in avanti. Certo 3 gol e 2 assist in 26 presenze sono pochini, dovrà aumentare i ritmi in tutto.

QUAINI - Un caso curioso il suo. Voluto da centrale da Tabbiani, poi spostato in mediana perché non c'è altro da fare, alterna tanti bassi a pochi alti, poi torna centrale nella difesa a tre e diventa mostruoso. Tra coperture e marcature perfette soprattutto nelle sue ultime 5 partite, è stato il miglior giocatore dei suoi ai play-off. C'è da considerare che dà il meglio di sé appunto nella difesa a tre, ma anche in una retroguardia a quattro e con i giusti compagni di reparto può tenersi sugli stessi livelli. Si è conquistato una maglia per il prossimo anno, è da tenere.

BOUAH - Si merita la riconferma perché giovane, può giocare a tutta fascia ed è capace allo stesso modo sia in fase difensiva (i salvataggi sulla linea a Giugliano e in casa contro il Messina sono valsi punti pesantissimi). Ha forza fisica, può crescere mentalmente, anzi deve, ma su di lui Laneri ci ha visto lungo, peccato averlo preso a stagione in corso.

MONACO - Ha mostrato determinazione e conoscenza della categoria, il suo merito è la concentrazione per sopperire a limiti tecnici evidenti. Qualcuno che conosca il Catania e sia legato alla maglia da qualcosa di più che un semplice amore per la città è sempre necessario: rude ma efficace, sa cos'è l'impegno oltre il talento. Magari non da titolare, ma la sua stagione fa sperare che il papà possa non essere l'unico Monaco a vincere con il rossazzurro addosso.

Non sono chiaramente gli unici a che potranno essere confermati, visto che nomi dal calibro di Cianci, Peralta, Tello, Furlan o ancora Kontek e Welbek andranno valutati più soggettivamente dal tecnico che arriverà.

Tutti giocatori non perfetti, infatti non da considerare per forza primissime scelte, ma che sono accomunati dal concetto di poter ancora offrire qualcosa in una categoria che il Catania l'anno prossimo dovrà affrontare con un piglio diametralmente opposto rispetto a quanto visto.