Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: Welbeck-Reginaldo a braccetto sul podio

Stavolta no, non ce l'abbiamo fatta, abbiamo provato come sempre ad eleggere il migliore in campo della gara del Catania, ma contro la Vibonese è davvero impossibile sceglierne solamente uno perchè in due giocatori hanno dimostrato intelligenza, coraggio, spirito di sacrificio e intraprendenza in fase offensiva. Welbeck e Reginaldo dovranno stringersi e dividersi il primo posto perchè hanno incarnato in toto ciò che chiedeva la piazza dopo diverse prestazioni rivedibili, e sposato le indicazioni del loro tecnico garantendo giocate preziose, gol e squadra corta. Partiamo da Welbeck, rispolverato da titolare dopo tre gare viste all'inizio dalla panchina. Il centrocampista ghanese si è messo in luce in primis per duttilità tattica vista la posizione non semplice ed un po' ibrida che ha dovuto interpretare nel primo tempo. Partito nel centrocampo a tre, si è poi allargato e stretto all'occorrenza, in un 4-4-2 molto camuffato, con movimenti atti a lasciare campo ad Albertini e stringere al fianco di Maldonado. Un lavoro preziosissimo attuato grazie al volume che Nana riesce ad occupare, impreziosito non solo dal lavoro in non possesso, quanto da un coraggio ed una propensione nel farsi trovare nell'area avversaria che raramente si erano viste. La seconda rete nella sua avventura in rossazzurro è la normale conseguenza e premio. Passiamo a Reginaldo, ed anche qui gli elogi si sprecano perchè se è vero che l'età avanza e lo scatto non è proprio quello degli anni di Parma, ciò che è rimasta ed anzi forse migliorata è l'interpretazione del gioco, dei compagni, degli avversari, di tutte le componenti che per 90 minuti confluiscono nel rettangolo verde. La visione di gioco con cui sforna assist, verticalizzazioni è semplicemente degna di un livello superiore, così come le sue finte che lasciano interdetti gli avversari rei di aver fatto la prima mossa. Stuzzicante infine il feeling con Pecorino. I due si cercano e si muovono con i giusti sincronismi, prova ne è l'azione che ha portato alla conclusione di Pecorino ribattuta da Mengoni. Applausi dunque per i due trascinatori nella vittoria del Massimino, con la consapevolezza che contro la Turris servirà una prova ancor più gagliarda per cercare continuità.