Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Silvestri: chi raccoglierà l'eredità del capitano?

Dopo oltre due mila e cinquecento minuti c'è una novità per il Catania e per mister Raffaele: da adesso fino al termine, o quasi, della stagione regolare i rossazzurri dovranno fare a meno del perno della squadra, dell'unico sempre in campo per tutti i minuti giocati e simbolo dei valori del gruppo. L'assenza per 40 giorni di Silvestri apre scenari pieni di punti interrogativi tali da far nascere spontanea una domanda: come sostituire chi fino ad oggi è stato realmente insostituibile? Una situazione complicata, l'ennesima, con cui dovrà confrontarsi Raffaele, resa ancor più complessa dal fatto che in rosa non c'è un altro giocatore con le stesse caratteristiche del cinque, viste le "coppie" difensive composte da Giosa e Clayton, e Tonucci e Sales che sembrano abbastanza definite. Nasce spontaneo dunque il ragionamento su quali potranno essere da ora in poi le soluzioni alternative da poter adottare. La prima riguarda il mantenimento della difesa a tre ed in quel caso il posto di Silvestri verrebbe preso da Tonucci, con Giosa (o Clayton) e Sales a completare il pacchetto arretrato. Due cagnacci ai fianchi del centrale ex Monopoli, con un minor tasso tecnico in impostazione e la difficoltà maggiore nel difendere in ampiezza. L'altra soluzione, invece, comporterebbe un cambio di modulo ed il passaggio alla linea a quattro, con Giosa e Tonucci in vantaggio sui colleghi di reparto per agire davanti a Confente. Un rischio, anche in questo caso, visto che Giosa, così come Clayton, ha dimostrato delle defaiance nel dover difendere con le maglie più larghe e sarebbe necessario un feeling ed un dinamismo che fino ad oggi non sono stati ravvisati. Ai limiti tattici si aggiunge poi un altro aspetto che verrà meno e che era forse il fiore all'occhiello di Silvestri: la capacità di annullare gli errori altrui. Il capitano del Catania è stato sempre l'uomo incaricato a mettere pezze ovunque ce ne fosse bisogno, un jolly non solo tatticamente, ma anche concretamente di fronte alle sbavature dei compagni. Ecco che anche in questo senso è difficile intravedere un elemento in grado di prenderne l'eredità, così come ovviamente anche dal punto di vista della leadership, perchè seppur non appariscente, in campo Silvestri è sempre stato un capitano presente e pronto a sostenere i compagni. Raffaele ha davanti a sè, dunque, l'ennesima sfida inaspettata della stagione, ma anche gli stessi giocatori chiamati a sostituire Silvestri avranno l'onere di dare qualcosa in più per far sì che al suo ritorno il capitano possa trovare una situazione non uguale, ma migliore rispetto a quella lasciata a Bisceglie. Solamente il campo dirà se l'impresa sarà stata impossibile o meno.