Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Conto alla rovescia tra giustizia, cessione e sopravvivenza. Bilanci... in bilico

Rieccoci: strano? Proprio no: nel calcio non esiste campo che non sia legato a doppio nodo alle vicende societarie. Facciamocene una ragione. Il Catania in questo momento è un concetto sospeso tra l'impresa di Cristiano Lucarelli nel tenere tutti lucidi e calmi nei weekend "giocati" e la continua inquietudine legata alle vicende extrasportive e alla loro comparsa nei giorni feriali. Premessa doverosa: la pubblicazione del bilancio approvato lo scorso 17 gennaio (cui numeri è possibile leggere su IamCalcioCatania) non può essere considerato un nuovo capitolo dell'assurda stagione che sta vivendo il club rossazzurro, visto che si tratta di numeri ipotizzabili. Certo è che leggerli è un altro conto. La relazione della Trevor (società di revisione contabile) è chiara e inequivocabile: come logica vuole, la continuità del Catania è subordinata alla capacità del gruppo di riferimento (Finaria) di sostenerla dal punto di vista finanziario. E qui ritorna quanto accaduto poche settimane fa, le indagini della Guardia di Finanza ancora in corso con un occhio particolare alla stessa Finaria e Meridi, e di conseguenza alla posizione del patron Antonino Pulvirenti (con i due capi di imputazione della bancarotta fraudolenta e dell'autoriciclaggio). Non staremo troppo a discuterne: in una fase delicata delle indagini non è la cosa migliore. La domanda che ci poniamo è: che succede se la giustizia, facendo il "suo corso", chiamerà in causa ulteriori commissari? Quali scenari potrebbero aprirsi in questo senso? Ecco, sul fronte cessione inutile chiedere novità: il comitato promotore per l'acquisizione del Catania va avanti per la sua strada, conscio dei numeri da quasi un mese. Senza fastidio, ma con la piena consapevolezza che bisogna lavorarci su. Restano i dati, gli indici di liquidità che "fanno a botte" con l'indice di indebitamento, e ciò può avere un solo significato: il club etneo non ha più liquidità. E non vogliamo neanche pensare, riferendoci ancora alla relazione della Trevor, a cosa può succedere se la situazione dovesse precipitare... Non ci pensiamo, meglio. Torre del Grifo, in ultima analisi, in questo momento (come in altri) è la spugna dalla quale attingere: ma quanto ancora si può strizzare prima che questa perda tutto il contenuto? Insomma, la pubblicazione del bilancio del Catania al 30 giugno 2019 è lo specchio di una situazione che potrebbe addirittura essere peggiorata, se pensiamo che i numeri del bilancio di riferimento si riferiscono all'anno precedente. Un vaso di pandora cui contenuto si ipotizzava già, ma che consegna una situazione chiara. Bilanci... in bilico.