Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: "pareggino" ...

Serviva la conferma dopo la gara di mercoledì scorso ed alla fine non è del tutto arrivata. Fino all'ottantanovesimo qualcuno avrebbe potuto dire che il Catania non aveva subito niente giocando in maniera matura, ma se per 65 minuti giochi nella tua metà campo, il rischio di un episodio negativo è sempre dietro l'angolo. Un discorso che è stato fatto anche in passato e che è tornato di moda al 'Viviani'. Meno offensività e più attenzione a non concedere nulla rispetto alla gara con la Reggina, probabilmente troppa ma ciò che è rimasta invariata è stata l'intensità (seppur orientata in difesa) . Ed è questo l'aspetto che fa ben sperare perché a prescindere dai moduli e dai giocatori era fondamentale rispettare la combattività e la determinazione intravista al Massimino.

Una mancata conferma, poi, è arrivata sotto il profilo fisico. Il Catania sta bene, ma rincorrere l'avversario è dispendioso. Oggi la squadra è sembrata un po' più stanca e forse tutto ciò è stato causato dal tipo di atteggiamento e dai meriti del Potenza, ma in questo caso giocare ogni tre giorni può rappresentare un grosso rischio, soprattutto per chi, come Sarno, può uscire troppo presto dal match. Da squadra pimpante a squadra provata, ma ripetiamo ci può in parte stare.

Tatticamente Sottil ha confermato in toto la formazione di mercoledì scorso, evidenziando una controtendenza rispetto al passato. Nessun cambio nonostante le gare ravvicinate e grande compattezza con linee corte e spirito di sacrificio. Poi l'ingresso di Lodi, il passaggio alla difesa a tre, ma senza un cambio del canovaccio, anzi. Certo una prestazione non esaltante come l'ultima, un Catania cinico e concentrato, in piena versione serie C, ma qualche ripartenza per respirare e impensierire l'avversario sarebbe stata utile.

Alla fine l'importante comunque era il risultato perché le sorprese possono essere sempre dietro l'angolo (vedi Monza o Viterbese) e tutto sommato il pari è un buon viatico in ottica qualificazione. Adesso non resta che recuperare le forze, mantenere altissima la concentrazione e pensare già alla gara di ritorno, in un Massimino che sarà ancor più pieno e determinante. Il resto dovrà essere compiuto dai giocatori, magari, per evitare troppe sofferenze sarebbe comodo non stare così tanto nella propria metà campo, ma certamente ci sono tutti i presupposti per fare un altro importante passo in avanti.