Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Vincenzo Grella: "Pretendo un cambio di atteggiamento da parte di tutti. Sugli investimenti e l'extracampo? Vi spiego..."

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Ecco l'estratto della conferenza stampa indetta dal vicedirettore Vincenzo Grella, tra campo, extracampo ed investimenti:

"Mi sono scritto due cose perché le cose da raccontare sono tante. Il dialogo con la città è sempre stata una cosa importante, come lo è conoscere l'idea di chi deve comunicare da parte della società. Il peso delle nostre parole è fondamentale per portare avanti i nostri progetti. Da parte di tanti ci sono state più riflessioni, come io stesso ne ho fatte nelle ultime due settimane, e oggi mi va di spiegare ai nostri tifosi che noi ci siamo. Non c'è un dirigente che non tiene al suo lavoro, è normale che il risultato non è sempre quello che uno cerca, io cerco di vivere le gare obiettivamente con la testa al miglioramento di ogni aspetto. Parlo tanto con il presidente, ultimamente ancora di più per dare a lui una garanzia che il progetto non verrà smontato da un risultato, oggi è un momento difficile a causa di una crisi di crescita. In 15 mesi abbiamo fatto dei buoni passo in avanti, lavorare in una città così ti dà una grande responsabilità, anche nei confronti di una tifoseria che ti sostiene senza limiti, dandoti calore. Ho sentito il loro dispiacere, ho pensato tanto prima di fare questo intervento. Il mio carattere a volte porta a fare e non parlare, ma il mio ruolo comporta comunicare ed è giusto farlo. Il nostro obiettivo è il vostro obiettivo.

Il rispetto però deve essere reciproco, ed arrivare a contattare mio figlio di 11 anni credo sia qualcosa che va oltre, non è accettabile.

Fare una squadra competitiva significa arrivare ai primi 3 posti, non farlo significa fallire l'obiettivo. Il budget messo a disposizione dal presidente è stato importante, come confermato da tante persone con cui ho parlato. Lo abbiamo diviso tra tutti i rami della società, e ci avrebbe permesso secondo noi di arrivare tra i primi 3 posti. Sostenibilità, significa investire oggi affinché il club abbia un futuro, ma capisco sia difficile che un australiano spieghi cosa significhi una parola del genere ad un italiano. Il presidente non spende, investe ne club. Io sono qui oggi, a fine campionato se il presidente volesse potrebbe cambiarmi. Il progetto di Pelligra è chiaro e sa cosa deve fare qua a Catania. 

Questo è un confronto, perché non c'è una lite tra stampa e società. Io non ce l'ho con nessun giornalista, anche se ha una opinione negativa del mio operato, ma quando questa opinione si tramuta in quell'atmosfera vista al Massimino, anche influenzando l'andare della partita. Ci sono poi stati attacchi personali che non mi riesco a spiegare, pensavo di avere modi gentili, trasparenti, anche nei confronti di voi nel privato.

Sanzioni. Sono basate sui valori che il nostro club vuole adottare, non accetto chi non li rispetta. Se si sbaglia una seconda volta non c'è una seconda sanzione, si va via. Chi viene qua credendo di essere più grande di questo club, con me durerà poco. Il rispetto e la disciplina per me hanno valori fondamentali. 

Ammettere degli errori, sì, ce ne sono stati. Dalla preparazione alla lettura nella costruzione della squadra, me ne assumo la responsabilità. Erano decisioni condivise su cui comunque ho messo l'ultima parola, e speriamo di crescere a seguito di questi. Queste sono analisi che faccio da più di un mese, gli interventi da fare per me sono molto chiari e li faremo.

Centro sportivo. Io non penso che dopo 15 mesi un club possa buttarsi a capofitto su un investimento così importante. Nesima ha uno specifico interesse per il presidente, gli investimenti lì non saranno non a lunghissimo termine, anche perché è una cosa che vuole lasciare alla città. Lo so che qualche intervento del presidente, con la sua voglia di portare il club subito in alto, lo porta a parlare un po' troppo positivo, io però guardo i conti e cerco di farlo riflettere sui soldi che investiamo. Il club crescerà anche attraverso le difficoltà che stiamo vivendo oggi, ma abbiamo bisogno del sostegno della città, senza faremo fatica. Penso che solo insieme possiamo arrivare in alto. Ho visto 5 o 6 terreni, ma non avevano abilitazione necessaria per costruire un centro sportivo. 

I numeri che ho letto sul nostro budget, ma mi fanno pensare a qualcuno che di valori nel calcio ne sa poco. Impossibile che il Catania spenda 2 milioni per fare la squadra, basta fare una semplice divisione. 

Ho iniziato a vivere gli allenamenti in modo più intenso da un paio di settimane. Ho visto con i miei occhi tante cose che mi hanno fatto riflettere e ho parlato con chi dovevo parlare perché quello che ho visto non va bene, ma dando suggerimenti costruttivi. So che c'è bisogno di tempo ma il tempo non è infinito, ho suggerito un cambio e attendo questo cambio. Un cambio di approccio ed atteggiamento, perché sinceramente tante cose non mi stanno piacendo. La scorsa settimana ho parlato con qualcuno dicendo il mio pensiero, ed è stato un bellissimo confronto, i ragazzi si sono aperti e io ho ribadito le intenzioni del club. Ora sta a loro dimostrarmi che possono cambiare. Penso che torneremo ad una condizione che serve per fare un calcio più atletico e brillante.

Prima di scegliere il mister sapevo di dover prima capire che tipo si squadra fare. Penso di aver parlato con almeno 12 allenatori, ma con Tabbiani mi sono trovato subito, insieme alla direzione sportiva ho fatto questa scelta. L'impatto nelle prime partite non me lo aspettavo, poi qualche risultato non è andato bene. Il mister lo sceglierei di nuovo, perché su tanti principi credevo e credo ancora sia l'uomo giusto per noi. Anche il mister può migliorare, ho parlato anche con lui ovviamente, ho voluto prima lasciargli un po' di spazio per sistemare una cosa che è nelle sue mansioni. Anche lui deve trovare delle soluzioni sia tattiche che dal punto di vista umano. Se non dovessero arrivare le risposte da parte di tutti, non avrò altra scelta che cambiare, voglio vedere un atteggiamento diverso.

Mercato. In C si opera sempre con gli svincolati, e noi abbiamo speso tra l'altro acquistando i calciatori. E non è vero che li abbiamo preso tardi, poi se li abbiamo sbagliati o meno è un altro discorso. Il direttore sportivo Laneri si è occupato della costruzione della squadra, e io ho comunque fatto i colloqui con i calciatori: la prima domanda che faccio sempre è se si ha la personalità per mettere questa maglia, insomma le palle. 

Io capisco la contestazione dei tifosi domenica, ma non capisco il fare diventare il Massimino che dovrebbe essere la nostra fortezza, la nostra debolezza. Ma se non siamo uniti dove arriveremo?"