Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Difesa a tre: tra certezze e arrivi necessari

Fortezza medievale nella prima parte di stagione. Una vera e propria falange oplitica greca capace di diventare anche un’arma strategica capace di colpire e sconfiggere gli avversari. Le reti nelle prime giornate di campionato arrivano infatti tutte dal pacchetto arretrato. Nel tabellino entra Claiton, in gol nella prima giornata contro la Paganese, contro il Monopoli ci pensa invece Silvestri, ancora sugli sviluppi di una palla inattiva, stesso destino per Tonucci, mattatore del match contro la Juve Stabia. La difesa diventa il migliore attacco nella prima parte del campionato dove ancora la squadra di Raffaele è alla ricerca della migliore alchimia e armonia di squadra. Il 3-5-2 il modulo che punta forte sul pacchetto arretrato. Gli equilibri iniziano a sfaldarsi con la prima assenza di Tonucci e contro avversarie di livello come Ternana e Bari, le certezze maturate vengono meno e il Catania si scopre vulnerabile, subendo ben 7 reti in due partite. Uno scossone che crea un terremoto nelle certezze della squadra e si tramuta in un periodo di incertezza, anche dal punto di vista dei risultati. La chiave per tornare a ritrovare equilibrio e fiducia Raffaele la trova nella duttilità di Zanchi che inizia a ricoprire assiduamente il ruolo di centrale a sinistra nel pacchetto arretrato. La sinergia con Pinto crea un asse ben assortito lungo la catena di sinistra. Sulla corsia opposta, dopo un inizio di stagione abulico, cresce invece nell’ultima parte del campionato il rendimento di Calapai, una chiave anche questa per rialzare la china dopo le quattro partite senza gloria contro Ternana, Bari, Palermo e Teramo. Contro il Bisceglie Calapai trova anche la sua prima rete stagionale. NUMERI. Andando ai numeri, il Catania vanta la quinta difesa del torneo con 15 le reti incassate. Il pacchetto arretrato è uno dei punti di forza dalla squadra di Raffaele. Quasi metà delle reti subite sono arrivate nella doppia sfida contro Ternana e Bari, 1- 3 e 4-1 i risultati finali rimediati. Chiusa la parentesi caratterizzata da questi due scivoloni, il rendimento difensivo è stato di ottimo livello. SINGOLI. Chi è riuscito a emergere per continuità di rendimento e affidabilità è stato sicuramente Silvestri, che si è confermato il leader indiscusso, meritando a pieni titoli la status di capitano della squadra, con prestazioni di livello, condite da spiccata personalità nel gestire la fase difensiva. Partenza di buon livello quella di Tonucci, che però nell’ultimo periodo ha avuto un calo dal punto di vista del rendimento e si è imbattuto in qualche scivolone difensivo di troppo. Rendimento altalenante quello di Claiton, bravo in fase di impostazione del gioco, ma spesso in difficoltà nell’uno contro uno e nel piazzamento difensivo. Noce è rientrato nella lista della squadra, dopo l’infortunio di Vicente, ormai assente di lunga data, ma è stato chiamato in causa molto poco, collezionando in totale 210 minuti di gioco. Zanchi ha sorpreso per duttilità e spirito di adattamento in un ruolo non proprio congeniale alle sue caratteristiche, complice anche l’assenza di Pellegrini, praticamente mai utilizzabile e arrivato a Catania nelle intenzioni per ricoprire proprio il ruolo di centrale nella difesa a 3. La batteria degli esterni è il punto forte della squadra rossazzurra. Albertini ha avuto le sue chance e nel periodo di flessione di Calapai è stato utilizzato da Raffaele sulla corsia di destra con più continuità, Pinto invece ha offerto il suo solito rendimento, pur condizionato da un problema fisico che lo attanaglia da inizio stagione. Calapai ha riscattato una prima parte incolore, crescendo alla distanza nell’ultima fase del campionato. REPARTO. In vista del prosieguo della stagione e anche di un possibile cambio di modulo di Raffaele, in ottica 3-4-3, andranno limati e curati ulteriormente gli equilibri di reparto e le distanze tra i reparti stessi. L’ultima gara contro il Catanzaro ha lasciato in eredità un Catania più propositivo dal punto di vista del gioco, ma con dei meccanismi da affinare nella nuova veste più offensiva, soprattutto in difesa, reparto che ha particolarmente sofferto nel primo tempo e si è mostrato sfilacciato dal centrocampo. Raffaele dovrà lavorare per cucire il nuovo vestito su misura. E anche qualche arrivo dal mercato è atteso per rimpolpare il reparto.