Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Oggi va così...

Bisogna dirlo chiaramente: non è semplice. Non è semplice tornare a giocare, dopo tre settimane, in un contesto turbolento come quello attuale. Non si è parlato d'altro in queste vacanze, e giustamente. Da messaggi Whatsapp a ridosso del Natale alle voci di acquirenti, più o meno vicini. In città non si parla d'altro, le attenzioni dei tifosi sono interamente proiettate a quello che succede al di fuori del terreno di gioco, ed è normale che sia così. Non è semplice, dicevamo, giocare in un contesto del genere. A prescindere dall'avversario, a prescindere da chi va in campo, non è semplice. Nonostante tutto, il Catania di Cristiano Lucarelli gioca anche un buon primo tempo, condito da intraprendenza dei singoli e da interessanti costruzioni di gioco a partire da dietro. I rossazzurri vanno vicini al vantaggio in più di un'occasione, mostrando grande coraggio in una situazione, ripetiamo, particolare. Le voci che circondando l'ambiente rossazzurro, le speranze per il futuro, incidono inevitabilmente sulla tenuta della squadra. Nella ripresa il Catania cala, e non di poco, lasciando alla Virtus Francavilla la possibilità di gestire pallone e ritmo. Prima la traversa di Vazquez, poi i grandi interventi di Furlan - il migliore in campo degli etnei - a tenere in equilibrio il risultato. Nel finale poi la strada si delinea definitivamente: la Virtus spinge di meno, probabilmente appagata dal risultato positivo, mentre il Catania cerca senza troppa convinzione di abbozzare delle soluzioni offensive. I cambi di Lucarelli non portano all'effetto sperato, sempre per lo stesso principio. Non è rilevante il nome di chi va in campo, ma la condizione in cui ci si ritrova a dover giocare. Il mercato ha "privato" Lucarelli di alcune scelte, specialmente davanti e in mezzo al campo, e i nuovi non sono ancora potuti scendere in campo. Lo 0-0 di Villa Franca, sostanzialmente, riassume tutto. L'attesa di una squadra e di una città, che ormai vede il campo quasi come un aspetto secondario, in attesa che accada qualcosa. In attesa che si possa nuovamente tornare ad avere chiarezza sul futuro di questa società, mentre la squadra in campo fa quel che può. Servirà tempo, forse più di quanto si sperasse, ma è necessario arrivare a una soluzione. Per il bene di tutti, da chi va in campo a chi guarda dallo schermo.