Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Il doppio binario

Campo ed extracampo sono binari che camminano da tempo di pari passo. Catania vive questa doppia dimensione ormai da tempo. Mentre il pallone rotola in campo, l'inchiostro sancisce in momenti salienti la vita della matricola 11700. La Sigi ha intrapreso una missione, non un'avventura. Salvando il Calcio Catania da fallimento certo ha preso un impegno dinanzi alla città e al tribunale di Catania, per dare ossigeno e garantire ancora un futuro ad una storia, quella intrisa di colori rossazzurri, costellata da tante battaglie, dolori, ma soprattutto gioie. Impegno che per tramutarsi in "missione compiuta" deve vivere il definitivo passaggio di consegne al gruppo Tacopina, il quale dovrà continuare a garantire dinanzi al tribunale quella continuità economica, tradotta poi in termini tecnici in "piano industriale" per i prossimi anni. Il vero "goal", obiettivo in italiano, resta questo. Senza dimenticare il binario campo e il lavoro svolto dalla troupe guidata da Maurizio Pellegrino in sede di mercato e che oggi vive un momento felice sul rettangolo verde, grazie alla nuova linfa, e scossa arrivata con il cambio di guida tecnica. Una trattativa quella tra Tacopina e Sigi che non vive soltanto di soggetti privati, ma anche di enti istituzionali, dall'Agenzia delle Entrate al Comune di Mascalucia. Uno scenario che non è mai cambiato di una virgola. Stesso campo di gioco e protagonisti. Un'operazione finanziaria da un lato, con la ristrutturazione dei debiti e la conseguente cessione di una società sportiva, una garanzia per i creditori dall'altro. In mezzo al guado le speranze di una tifoseria che vive di passione per la storia dei colori rossazzurri e non vede l'ora di poter tornare allo stadio, finita la pandemia, per continuare a cantare per la stessa storia. 11700 da sempre.