Baronchelli a Catanista: "I giocatori non si aspettavano una maglia così pesante. Zeoli farà bene, ha il Catania nelle vene"
Intervenuto nel corso della puntata di Catanista News, l'ex capitano rossazzurro Giuseppe Baronchelli ha parlato della difficile situazione del Catania e del compito che spetta al grande amico Michele Zeoli:
"Sicuramente l'aspetto mentale è quello che sta incidendo più negativamente, gestire la pressione con quella maglia fa la differenza. Secondo me molti giocatori pensavano di venire a giocare in una situazione che non si aspettavano, trovando una maglia dal peso specifico più alto di quanto previsto. A Lucarelli è stata data carta bianca, cambiarne 13 era rischioso e serviva tempo, ma tempo non ce n'era, allora credo che la scelta della società sia quella più corretta. In questo momento la società però sta sbagliando, forse senza crescere.
Ai miei tempi la nostra fortuna fu il creare gruppo trovando il tempo di stare insieme, tra una pizza o un semplice caffè, parlando di campo e spogliatoio. Oggi i social da un lato aiuterebbero molto, dall'altro magari no. Una bella cena tra giocatori e basta aiuterebbe, magari ne hanno già fatte 5 e non ha funzionato. Noi lo facevamo, poi verso la fine arrivammo ad invitare anche l'allenatore, che si sentiva parte del gruppo e non il tecnico, nello specifico Guerini. Si era creata quell'alchimia che in questo momento secondo me sarebbe anche più importante dei risultati, in questo momento una conseguenza. La classifica è brutta, evitiamo di fare discorsi relativi alla distanza dal Monterosi perché non aiutano, anzi il contrario. Bisogna pensare a fare punti.
Michele (Zeoli) è un fratello, lo sento ogni giorno, lui ha il Catania nelle vene. La sua forza è il trasmettere il significato della maglia ai giocatori, è un uomo della società e sono convinto che riuscirà a fare molto bene".