Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli vs Vivarini: sfida a specchio tra intensità, coraggio ed equilibrio

Catania-Bari non è solo la sfida fra due piazze ambiziose costrette a riemergere dai bassi fondi del calcio italiano, ma anche il confronto fra due tecnici alle prese con un processo rigenerativo, dopo un avvio stentato. In effetti l'iter intrapreso da Vivarini ha già prodotto effetti importanti, visti i 6 risultati utili consecutivi (4 vittorie e 2 pareggi), mentre Lucarelli è ovviamente in piena sindrome rivoluzionaria dopo il pareggio agrodolce rimediato alla prima contro il Bisceglie. Ciò che li accomuna, però, è l'intento di lavorare sulla necessità immediata puntando su un'identità combattiva, una duttilità basata sulle esigenze del momento, e soprattutto su una fase difensiva che garantisca equilibrio.  Vista la premessa, è difficile dire quale delle due squadre cercherà principalmente di fare la partita, probabilmente il Catania forte del fattore casa, con un Bari attento a non concedere spazi e agire in ripartenza, ma di sicuro entrambe le formazioni punteranno sull'intensità. Tatticamente dovrebbe profilarsi una gara a specchio con il 3-5-2 lucarelliano pronto a spingere sugli esterni mantenendo la copertura centrale con Welbeck e Rizzo, e quello di Vivarini che si fonderà probabilmente sulla pressione a uomo nella zona centrale per evitare uno sbocco facile nel tentativo di recuperare e attaccare la profondità con la coppia Antenucci-Simeri. Un copione che appare scritto, ma attenzione alle condizioni di Di Cesare che, se non dovesse farcela lascerebbe Vivarini con gli uomini contati nel reparto arretrato, visto che la formazione pugliese era nata in estate con l'impianto a quattro, senza un organico profondo in zona difensiva. Determinante sarà il coraggio, da una parte e dall'altra, di uno dei tre centrali, a cui verrà concesso più spazio, nel prendere l'iniziativa per creare superiorità; oltre alla capacità di vincere i duelli che si verranno a creare sul rettangolo di gioco.  Intensità, dunque, combinata ad una giusta dose di coraggio, senza però tralasciare la parola d'ordine: equilibrio. Un diktat chiaro da ambo le parti per evitare schiaffoni potenzialmente molto pesanti in questo momento della stagione. Una gara a scacchi in cui i due tecnici cercheranno di pescare anche dalla panchina, con Lucarelli che potrebbe pensare a gara in corsa anche alla mossa Catania in coppia con Mazzarani per creare ancora più densità nella zona morta, cercare superiorità numerica, e togliere i punti di riferimento ala squadra avversaria. Vedremo, intanto, possono far ben sperare i precedenti che hanno visto sorridere Lucarelli in tre circostanze, mentre solamente una volta ad imporsi fu Vivarini, con quest'ultimo che, nel confronto diretto, solamente nell'ultima sfida (lo scorso anno fra Livorno ed Ascoli con vittoria dei toscani) ha deciso di abdicare al 3-5-2 per puntare sul 4-3-1-2.