Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Top Player: un Di Piazza tirato a lucido

Sarà perchè nel primo tempo il Catania non ha convinto e nella ripresa ha dimostrato un volto diverso, sarà perchè Angiulli ha sbagliato tanto e non è entrato in partita, sarà perchè la sua rete ha evitato una possibile sconfitta, ma senza dubbio Matteo Di Piazza merita per distacco il premio di migliore in campo. Il suo ingresso ad inizio ripresa ha permesso non solo di rendere la manovra offensiva più pericolosa con la sua effervescenza, ma anche di alzare il baricentro della squadra passando da un 4-1-4-1 in fase di non possesso ad un costante 4-3-3 con il tridente alto in pressione. All'aspetto tattico bisogna poi aggiungere un'intraprendenza che l'ex Lecce non ha sempre mostrato nelle ultime settimane e che invece è stata fondamentale per mandare in crisi l'ordinata difesa del Potenza. Di Piazza ha fatto intravedere finalmente il suo potenziale, alternando attacco della profondità al tentativo di giocare palloni per vie centrali, convergendo e provando dribbling o dialogando con i compagni. Non a caso in tre circostanze il numero 32 ha sfornato cross preziosi, due dei quali hanno fatto urlare al gol i tifosi presenti, salvo poi vedere tutto vanificato dalla mancata conclusione di Curiale e dal salvataggio miracoloso di Giosa. Gli altri numeri dicono che Di Piazza ha cercato la via della rete in due occasioni, soprattutto con un tentativo dal limite dell'area deviato sul fondo, e soprattutto ha giocato tanti palloni entrando da subito nel vivo della manovra. Insomma Di Piazza ha risposto presente alla chiamata del nuovo tecnico e, seppur partendo dalla panchina ha finalmente trovato la giusta dimensione da esterno. Un indizio che ci può indurre a pensare di rivederlo in quella posizione anche a Catanzaro? Forse, anche se la formazione vista dal primo minuto con il Potenza ha fatto capire quanto sia attento Novellino alla compattezza del centrocampo, e con Sarno e Di Piazza contemporaneamente in campo il rischio è di andare in inferiorità in fase di non possesso. L'importante, però, è poter avere tante frecce, finalmente appuntite, nella propria faretra.