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Investitori, creditori e scadenze: Calcio Catania un anno dopo

Il 31 luglio 2020 Tacopina invia la manifestazione d’interesse al Calcio Catania. Una settimana prima la Sigi intraprende il percorso al timone del Calcio Catania, scongiurando il rischio fallimento dopo la procedura competitiva del Tribunale di Catania. Un anno dopo il tempo sembra essersi fermato e lo scenario ancora più aggravato dopo una stagione all'insegna del Covid. Svanita sullo sfondo "almeno per ora" la figura di Tacopina e del grande investitore, non avendo chiuso la partita contratto preliminare che prevedeva l’accordo con i creditori istituzionali in tempo, soltanto di ieri la votazione del regolamento sulle entrate del Comune di Mascalucia che ancora non chiude il capitolo, in attesa dell’accordo e dei nuovi passaggi burocratici. Apertissima ancora la partita con l’Agenzia delle Entrate, con la possibile forbice tra Catania e Palermo che rende tutt’altro che imminente l’accordo definitivo e le firme. La Sigi si trova spalle al muro di fronte alle proprie responsabilità da proprietaria del Calcio Catania: ricerca spasmodica e non semplice di altri investitori, fiato sul collo per possibili istanze di fallimento di creditori privati, scadenze sportive imminenti e incombenti. Obbligatoria anche la ricapitalizzazione del gruppo, per far fronte al passivo che vive già dallo scorso anno. A questi tasselli si aggiunge la richiesta di sequestro conservativo della Catania Servizi, società controllata del Calcio Catania, per 3 milioni di euro. L’udienza verrà discussa in tribunale il 5 luglio prossimo. Non aiuta neanche la categoria nella quale milita il Calcio Catania. Una serie C che ha i connotati di un campionato a perdere dal punto di vista degli investimenti, un girone infernale che non si ferma al solo momento dell’iscrizione, ma che rischia di aggravare di anno in anno le casse e i bilanci, andandosi a sommare alle già difficili finanze del club. Viene meno anche quella fiducia di vedere all’orizzonte potenziali investitori di fronte ad una situazione del genere, così come si smaterializza sotto la clessidra inesorabile del tempo quella speranza di un nuovo inizio respirata quel 23 luglio del 2020. Estate torrida si, nuovamente, ma anche più incerta e intricata di quella passata. Sull’orlo del precipizio.