Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: "Catania isola felice in un calcio depresso"

Non chiedeteci un editoriale incentrato sulla partita di Castrovillari, sarebbe impossibile. Quello visto domenica non è calcio, non lo può essere in nessuna categoria e non può appassionare nessun giovane tifoso, perchè per trattare la sfera coi piedi è necessario che non sia un “palla pazza” (citazione per i più datati). CIò che si è visto a Castrovillari, però, può bastare per far capire ancora una volta, sotto un altro punto di vista, la forza dell'organico rossazzurro. Sono necessarie poche righe per sintetizzare una partita che ha dimostrato che il Catania è una super corazzata perchè anche davanti all'alibi del campo, Rizzo e compagni hanno espresso maturità, centimetri, intelligenza e cinismo. Anche questo è essere una squadra imbattibile, perchè davanti a difficoltà si trova sempre la via per ottenere il risultato.

️Parlando dei singoli, è impossibile non menzionare la zanzara dal pungiglione caldo. La rete di De Luca è stata la terza perla messa a referto dal diciassette dall'inizio del 2023, un rendimento in controtendenza rispetto al girone di andata, frutto di una maggiore convinzione, di un'interpretazione migliore del ruolo, e sostanzialmente della fiducia che è alla base del rendimento degli attaccanti. Oltre a De Luca si è intravisto ancora una volta un Chiarella decisivo e la qualità dell'ingresso in campo di tutti i subentrati, decisi a dare un contributo importante pur partendo dalla panchina.

️Inutile aggiungere altro su una “non partita”, ma vedendo il campo di Castrovillari la mente vola verso l'importanza degli impianti per poter far sopravvivere il calcio, soprattutto in provincia. Così non si può andare avanti, così il calcio è destinato a morire, un calcio che ormai non ha più appeal e anche il mercato, la gallina d'oro degli ultimi anni per la fama e la fame di soldi di procuratori, di Direttori Sportivi e delle trasmissioni a tema, ormai non interessa più. Non ci sono soldi, non ci sono idee, questo ormai è chiarissimo. In un contesto ormai tendente al pessimismo, l'aver trovato Pelligra, per Catania, è stata una manna dal cielo, perchè la sua voglia di investire, la sua disponibilità economica ed il suo entusiasmo hanno permesso di rilanciare la passione sopita, alla faccia della categoria e delle “non partite”. L'impegno più gravoso per la città nelle sue componenti dirigenziali è di rendere fertile il terreno su cui Grella potrà coltivare l'entusiasmo del suo presidente; dall'altro lato il Catania dovrà essere bravo a plasmare i propri progetti su quello che si potrà concretamente fare. Catania oggi è un'isola felice in un calcio depresso, sicuramente non si potrà essere sempre all'apice della felicità, ma sereni sì, e questo basta.