Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

"Acta non verba": Salvo Pogliese e la volontà concreta di salvare il Catania

Non una sviolinata, ma una presa di coscienza: nel calcio della classe politica "scaricabarile" (il Covid, in questo senso, ha dimostrato per l'ennesima volta il lato oscuro di chi fugge dalle responsabilità e dalle decisioni), Salvo Pogliese, sindaco di Catania, con l'incontro di ieri ha dato prova di essere l'eccezione. Se sarà decisiva o meno la riunione tenuta a Palazzo degli Elefanti tra alcuni rappresentanti della SIGI e quelli di Finaria, beh, questo ancora non si sa, né si saprà prima dell'effettiva asta che rappresenterà il clou della procedura competitiva, ma vale la pena, almeno nelle intenzioni e nei fatti registrati nelle ultime ore, fare un plauso all'uomo prima ancora che sindaco Salvo Pogliese. Prova "scritta" e tangibile del detto "acta non verba": "fatti, non parole", perché ieri si è andato oltre i discorsi rivolti al futuro, parlando al presente. "Cosa è cambiato? Quando mi confrontavo settimanalmente con Astorina e l'avvocato Nicolosi, e poi puntualmente con Maurizio Pellegrino, percepivo una distanza abissale tra le due legittime proposte: secondo me si è percepito il passaggio emergenziale dal punto di vista temporale. Il tempo stava per scadere", ha raccontato il sindaco di Catania ai microfoni di Catanista, oggi. Che poi passare dalle parole ai fatti sia la prerogativa e l'obbligo morale di chiunque amministri una città importante come Catania, questo è un altro discorso: nel caso specifico, troppe volte si è assistito ad una melina barocca intorno all'11700 senza sviluppi concreti di trama, soppiantati anzi da proclami extra-dimensionali. Sedersi e fare incontrare due parti che fino a poche ore fa, come spiegato da Pogliese, apparivano fin troppo distanti (quasi quel che basta a definire due poli opposti) dà piena dimostrazione di una volontà di agire per la sopravvivenza del rossazzurro. Quanto nelle sue possibilità è stato fatto: adesso resta la speranza, anche da tifoso. "Ci siamo confrontati ieri anche sui Playoff e speriamo che questo cammino possa essere accompagnato da qualcosa di sperato. Non è semplice, ma non è impossibile: ci giocheremo tutto partendo da zero", precisa, ribadendo la disposizione al confronto: "Anche il primo cittadino ha la necessità di ricevere consigli, critiche, perché è giusto che ognuno faccia le proprie valutazioni. Credo comunque che ieri si sia consumato un passaggio fondamentale". E va ancora una volta ricordato: perché "l'importante è salvare la matricola e la storia del Calcio Catania", come ha spiegato ai nostri microfoni. Un passo alla volta, da parte di tutti.