Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Lucarelli: "Se fai bene a Catania sei pronto a tutto. Sul Bari..."

Intervenuto in conferenza stampa a Torre del Grifo, l'allenatore del Catania, Cristiano Lucarelli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. LA GARA DI MERCOLEDI' - "Faccio malvolentieri un passo indietro: ormai è andata così. Dispiace perché sarebbe stato importante vincere per ricreare un clima anche in vista della gara di domani. Serve stare tutti tranquilli: è il momento secondo me della “carota”, di far tornare il sorriso, di far tornare un po’ di tranquillità e togliere un po’ di negatività e di pensare un po’ a noi. Biagianti? Dobbiamo far chiarezza su una cosa: ci sono dei giocatori che sono appena rientrati in gruppo, tra cui Catania, Marchese, Biagianti, Bucolo, Saporetti, e in particolare gli infortunati, e sono rientrati in gruppo lunedì. Ecco, da lunedì stiamo ricondizionando il giocatore, ma da lì ad essere “pronto” ce ne vuole. Saporiti lo possiamo solo ringraziare perché non si era proprio allenato e ci ha dato la sua disponibilità per la scorsa partita, stesso dicasi per Biagianti, Bucolo e Catania, con cui ho parlato. Lui e Barisic, ad esempio, mi hanno dato disponibilità per 15-20 minuti. Quindi più in generale domani bisogna di nuovo schierare Biagianti perché non abbiamo altri giocatori. E’ un test probante per capire se possiamo continuare su questa strada. Nell’emergenza quindi gioca lui, ma nell’emergenza abbiamo la possibilità in un test più probante, con tutto il rispetto per il Bisceglie, per capire se possiamo riproporlo." QUI CATANIA - "Non siamo ancora squadra e stiamo cercando di diventarlo: se si ritorna a due anni fa, quante partite abbiamo vinto per 1-0? Ecco, oggi non abbiamo ancora quell’equilibrio. Da un lato mi sarebbe piaciuto giocare la gara di domani un po’ più avanti, ma dall’altro giocheremo contro l’unica squadra in questo Girone che deve venire qui a fare risultato. Forse in questa partita avranno più pressione loro: non capiterà spesso, ma questa volta è così. Le gare in trasferta? Stiamo lavorando su Biagianti anche per questo, per le sue capacità di costruzione: magari concediamo qualcosina, ma è un giocatore che ci può dare qualche vantaggio. Io non invento nulla: ci sono stati altri allenatori che hanno provato centrocampisti come centrali difensivi nella difesa a tre. E dei nostri Marco mi sembra quello più adatto: poi ha voglia, è guarito, sapete cosa prova per questa maglia. Dal punto di vista tattico? Un bravo allenatore può trovare una soluzione intermedia tra quelle che sono le mie esigenze e quello che era il progetto iniziale: mi piacerebbe trovare equilibrio tra le due fasi e una difesa che offra le giuste garanzie." SUL BARI - "Il Bari? Trovare dei difetti al Bari è difficile, con cambio di allenatore poi sono arrivati anche i risultati: stanno bene. L’unica cosa che magari possiamo provare a sfruttare è che dietro hanno giocatori strutturati e quindi possono andare in difficoltà sulla rapidità. Per il resto hanno due attaccanti che ti metteranno in difficoltà per tutta la gara. Se ci preoccupiamo troppo di loro diventa un problema, quindi dovremo pensare un po' a noi. Mi auguro che l'arbitro di domani stia molto attento a diverse situazioni che ci sono state ai limiti del regolamento. Il punto debole del Catania? E’ la testa in questo momento, perché chiaramente i risultati non aiutano e hanno aiutato." SUI SINGOLI - "Mbende? Non so dire se l'ho trovato migliorato perché l'avevo seguito da migliaia di chilometri, via TV. Però mercoledì mi è parso un giocatore con delle potenzialità, magari da sgrezzare, ma è normale perché viene da un campionato diverso dal nostro. Per me mercoledì ha fatto bene, ma non per il gol, ma anche per come ha giocato. Dall'Oglio? Per me è un giocatore importante, ha avuto dei meriti incredibili nella promozione del Brescia. Poi anche lui, come per magia, arriva a Catania e non riesce ad esprimersi. A tutti sto dicendo la stessa cosa: so che non è facile entrare in quella stretta cerchia del 20% di giocatori che ce l'hanno fatta ed entrare nella storia. Adesso però è diverso: ci sono i social, non ci sono i leader. Quella del leader è una figura che sta scomparendo, e non solo nel calcio. Però ho detto loro che se ce la fai a Catania ce la puoi fare anche in altre piazze, perché sei pronto a tutto."