Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Baronchelli a Catanista: "Anche io a Catania messo fuori come Biagianti..."

Intervenuto ai microfoni di Catanista News, l’ex capitano del Catania, Giuseppe Baronchelli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

CORSI E RICORSI - “Entrare nel merito di chi ha torto o ragione non spetta a noi. Biagianti, Bucolo e Marchese erano quei ragazzi che davano un punto di riferimento agli altri nello spogliatoio. Marco è rappresentativo ed è stato sempre un esempio per gli altri. Per i compagni questa scelta è difficile dal punto di vista psicologico. Poi si può usare questo metodo, “ucciderne uno per educarne altri cento”, ma uccidere quello tra virgolette più importante in questo momento...  Il 31 ottobre del 2002 mi è capitata la stessa cosa. Mi sono venuti a dire che non potevo salire sul pullman e andare al ritiro della mia squadra, due mesi dopo averla portata in Serie B. Non è facile, l’ho vissuta sulla mia pelle e dico che in questo momento sia Marchese che Biagianti, che conosco bene, saranno sicuramente molto abbattuti per questo evento. Detto questo, bisogna pensare al Monopoli che è la cosa più importante.”

COME STA IL CATANIA? - “Sicuramente è una sfida importante. Il Monopoli ha dimostrato questo cambiamento, grazie a Scienza, perché è stato come riprendere il filo di una matassa che già conosceva. È un momento un po’ particolare anche a causa delle vicissitudini di questa settimana che spostano un po’ l’attenzione da quello che dovrebbe importare, ovvero dalla partita di domenica. È l’avversario adatto in questo momento. Siamo ancora alla quinta giornata, ma non abbiamo più l’alibi dello scorso anno e adesso la squadra deve assestarsi e trovare il giusto equilibrio. Il Monopoli è la squadra giusta che ci può dire a che punto siamo come consapevolezza e identità. Il gioco di Camplone? In Serie C è più complicato attuarlo. Ho notato un approccio da parte sua molto equilibrato e devo dire che rispetto agli ultimi anni lo ritengo l’allenatore che ha approcciato meglio l’idea di essere allenatore del Catania.”