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Comune, Federazione, bando: ecco cosa successe a Palermo e alcuni possibili criteri

Scritto da Stefano Auteri  | 

Catania sta cercando lentamente di reagire al fallimento e alla fine di una storia lunga 75 anni e conclusa tra umiliazioni e facce da dimenticare immediatamente. Adesso i tifosi attendono il bando per il nuovo titolo sportivo che il Comune dovrà richiedere alla Federazione, la quale lo potrebbe concedere eventualmente anche in soprannumero. Ecco dunque i primi passi che il Comune di Catania dovrà fare: richiedere alla Federazione il nuovo titolo ed istituire una commissione esaminatrice che dovrà valutare le varie proposte.

Per avere un'idea più chiara di quello che potrà avvenire, prendiamo spunto da ciò che successe a Bari e Palermo

TEMPISTICHE - Dal punto di vista temporale le dinamiche furono diverse visto che i rosanero fallirono ufficialmente il 18 ottobre, ma la mancata iscrizione al campionato di B portò il comune a pubblicare il bando il 12 luglio, con il 23 luglio come data ultime per presentare le proposte. Una tempistica che, anche se con sviluppi diversi, si riscontrò anche in Puglia dove il fallimento fu decretato il 16 luglio, il bando pubblicato il 23 ed il 31 dello stesso mese il club era già in mano della famiglia De Laurentiis. Insomma le tempistiche non sono necessariamente lunghe, ma tutto dipenderà dalla celerità del Comune.

REQUISITI - Sotto il profilo dei requisiti, valgono sempre quelli relativi all'articolo 52 comma 10 delle Noif e sostanzialmente ai criteri di onorabilità e solidità finanziaria. Prendendo spunto dal bando di Palermo, in caso di selezione era necessario il versamento alla Figc di un contributo non inferiore a 300 mila euro ed in quel caso soprattutto doveva essere presentato un BUSINESS PLAN TRIENNALE accurato con all'interno:

1) elenco degli eventuali sponsor o sostenitori già individuati; 

2) piano previsionale dei costi e ricavi diviso per ogni annualità

3) Impegno ad assorbire il personale già operante alle dipendenze del precedente concessionario dello Stadio “Renzo Barbera”

Oltre ad esso doveva essere presentato un PIANO TRIENNALE DELLE ATTIVITA' SPORTIVE rappresentato da:

1) La strategia per il ritorno nelle categorie superiori; 

2) Organizzazione, gestione e valorizzazione del settore giovanile e femminile;

3) Eventuali progetti di valorizzazione e/o marketing territoriale inerenti la storia calcistica palermitana della tifoseria.

Infine, aspetti interessanti, riguardano quelli che furono definiti “CRITERI DI VALUTAZIONE POSITIVA”

1) il coinvolgimento nella compagine sociale di soggetti diversi da società che detengono il controllo effettivo di squadre di calcio militanti nei campionati di A, B e C 

2) L'impegno a promuovere una sottoscrizione popolare di quote o azioni della società per una percentuale pari ad almeno il 10% del capitale sociale

3) Le modalità di coinvolgimento dell'Amministrazione Comunale nell'attività di controllo di gestione della società

 

A Bari arrivarono 11 proposte, fra cui Preziosi e Lotito, in sei, invece, si presentarono a Palermo fra cui anche una società facente capo a Ferrero. Questi alcuni aspetti di piazze che hanno vissuto un percorso analogo agli etnei, adesso toccherà al Comune dettare tempistiche e requisiti.