Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Carriero-Sarno-Di Piazza, nove partite per dimostrare l’investimento

I giudizi, le tempistiche, come sempre nel calcio possono fare tutta la differenza del mondo, anche e soprattutto quando si parla di calciomercato e di possibile contributo alla nuova causa. A gennaio, nonostante le centinaia di difficoltà e i tempi estremamente lunghi, il Catania ha ufficializzato gli arrivi di Matteo Di Piazza, Giuseppe Carriero e Vincenzo Sarno oltre a Valeau, Liguori e Bardini, questi ultimi più improntati a una visione di lungo periodo che non per l'immediato. Giudizi positivi tutto sommato per la campagna di rafforzamento invernale, seppur basati su dati statistici e su storie passate. Una cosa però la si è sempre detta fin dall'inizio: un conto sono i giudizi a priori, sulla “carta” appunto, altra sono invece i giudizi a posteriori basati sull'effettivo apporto dei nuovi nella seconda metà del campionato. Ecco spiegato dunque perchè i giudizi positivi risalenti a fine gennaio si sono per adesso interrotti, come congelati. Ci si aspettava di più, molto di più, da Vincenzo Sarno, l'uomo “frizzantino” arrivato per conferire il cambio di passo all'attacco del Catania che fin qui è sembrato però più controproducente che altro, con tanto di richiamo pubblico di Walter Novellino nel post Viterbese. Stesso discorso può essere fatto per Giuseppe Carriero, inizialmente titolare con Sottil e poi lentamente scivolato indietro nelle gerarchie del centrocampo del Catania nonostante l'assenza per infortunio di Biagianti, che ne avrebbe potuto comportare un graduale reinserimento. Certamente meglio infine ha fatto Matteo Di Piazza, che ha quantomeno avuto il “merito” di mettere a segno 4 reti e due assist da quanto veste il rossazzurro. Numeri che però non bastano a giustificare numerose prove anonime dell'ex Lecce, apparso totalmente isolato dal resto della squadra nelle ultime partite nonostante il modulo fosse lo stesso delle illusorie vittorie con Catanzaro e Juve Stabia. Come detto in precedenza però, il tempo dei giudizi non è ancora finito e i tre ragazzi sopra citati avranno la possibilità di ribaltare totalmente un inizio difficile nel momento in cui inizieranno i play off, vero termometro dell'esperienza e della volontà del Catania nel voler tentare l'assalto alla serie B. Sarà li che i tre innesti dovranno dimostrare di essere giocatori di ben altro livello, portare il Catania sulle spalle verso la “seconda porta” che conduce alla serie B dopo l'ormai abbandono al primo posto. Perchè il tempo dei giudizi non è finito, ma la valutazione deve necessariamente cambiare rotta verso lidi più sereni.