Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Palermo-Catania: le riflessioni di Raffaele...

Partita tattica? Partita aperta al gioco? Un dubbio quasi amletico quello che potrebbe vivere Raffaele alla vigilia del derby contro il Palermo. Ma un dubbio che incide poco, queste partite alla fine conta giocarle al massimo, con tanta "garra". La squadra rosanero torna a calcare il terreno di gioco dopo tanto tempo e bisognerà capire l'impatto dei giocatori a disposizione in vista dell 'appuntamento del 9 novembre. Appuntamento dove il Catania conta di non fare cilecca. La squadra di Raffaele ha mostrato maggiore solidità con un centrocampo a 5, soprattutto nel primo tempo di Bari, grazie alle coperture preventive degli interni di centrocampo che hanno permesso a Maldonado uno sgravio da compiti difensivi. Vero è che il 3-4-3 offre maggiori spunti a livello offensivo, grazie all'intercambiabilità dei quinti di centrocampo, con gli esterni offensivi del tridente. Anche in base agli uomini a disposizione qualche indicazione in più potrebbe arrivare. Reginaldo ha superato il periodo di positività da Covid-19, ma non è scontato possa subito partire dall'inizio. Tonucci e Sarao vanno invece verso il recupero. La differenza come sempre dovrebbe farla la posizione di Biondi nella scelta del modulo, 3-5-2 o 3-4-3 e nell'interpretazione dello stesso. Dando per scontato il ritorno di una punta di peso, uno tra Sarao e Pecorino, dovrebbe essere poi Emmausso a completare il reparto avanzato, magari con Reginaldo arma a gars in corso. Contro il 4-2-3-1 di Boscaglia Raffaele deve decidere se battagliare a viso aperto o impostare una gara più accorta. Ripartendo dalla certezza, rappresentata dal trio difensivo, accantonato nella gara contro la Ternana per uma difesa a 4 e con risultati poco confortanti.