Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Ordine e disordine: al Catania può succedere di tutto

Dove non esiste ordine non può che esserci disordine: questo ovunque, in ogni aspetto del vissuto. Chiaro, poi, che se si parla di calcio, di una squadra, di una società che da anni fa fatica ad equilibrare situazioni al limite e nervosismo (ansie) alimentato dalle stesse, la situazione non può che degenerare. Ma si tratta di uno dei tanti pericoli messi in conto a inizio stagione: e il Catania lo sa. Il concetto stesso di "navigare a vista", implicitamente trasmesso dalla SIGI attraverso le tante promesse disattese e le marce indietro mostrate sui diversi aspetti, non può implicare che un'inesorabile corsa tra un checkpoint e l'altro, memorie delle sale giochi e dei "cabinati arcade" anni '90, con l'obiettivo più ambito del raggiungimento di un nuovo livello, l'ingresso in società di un nuovo investitore o il passaggio di mano. Prima o poi, però, il tempo può scadere: il Catania è, di fatto, tutto e il contrario di tutto. Qualcosa può andare, qualcos'altro no: le cose possono migliorare o sistemarsi, solo ed esclusivamente con l'immissione di denaro nelle casse, o al contrario esplodere, con gli scossoni subiti lungo il tragitto, pure quelli sportivi. Nel gruppo allenato da Francesco Baldini ci sono mal di pancia? Sì, o almeno: questo è quanto arriva alla nostra redazione. Non tutti, certo: diversi giocatori non sembrano essere contentissimi (ma questo si sapeva già), altri invece sostengono la causa di SIGI-Pellegrino con forza. In ogni caso, dal Catania smentiscono eventuali crepe o rivolte. Non siamo dentro lo spogliatoio, un po' come voi. E' chiaro che, però, gli sguardi persi nel vuoto al Veneziani di Monopoli e le oggettive difficoltà nel rispetto delle scadenze (pagare all'ultimo, e anche oltre, è comunque indice di difficoltà), con diversi aspetti ancora da chiarire, non ce li siamo inventati noi. Interrogarsi sul futuro, in caso di mantenimento del disordine vigente, è lecito: cosa accadrà da qui a domani, ad esempio? Piccolo andrà via o rimarrà? E se con lui andrà via un altro pilastro dello spogliatoio, Reginaldo, come reagiranno i giocatori rossazzurri? E Baldini, se dal mercato non dovessero arrivare i giocatori importanti che ha esplicitamente richiesto in conferenza stampa dopo la sconfitta di Monopoli? Per adesso solo "tic-tac" in sottofondo, in una barca che naviga a vista alla continua e nota ricerca di un molo sicuro.