Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Asta: poco più di ventiquattro ore e sapremo...

Il Catania aspetta giorno 11 e l'asta per capire il suo futuro

Poco più di ventiquattro ore e avremo la risposta alla domanda delle domande che ha attanagliato testa e orecchie di tutti i catanesi: si presenterà qualcuno all'asta? Un quesito che non può avere una risposta certa, anche se tutti noi la vorremmo, e che ha trovato conforto o disperazione solamente nelle sensazioni personali basate su interpretazioni, a volte forzate, o deduzioni logiche che, per quanto affidabili, non possono essere prese in considerazione nè in positivo nè in negativo.

La città è spaccata in due in un limbo insostenibile, tra chi ha già preparato il ‘de profundis’ e chi invece ha già iniziato a preparare lo champagne. Entrambe le posizioni non si basano su nulla se non il proprio essere e la voglia di sposare una posizione, ma visto che qui nessuno è protagonista tranne “il” o gli imprenditori che presenteranno un'offerta, il gioco del ‘chi ha ragione’, oggi, ha davvero poco senso. Rimane la speranza, quella sì, certamente che per sua natura non è legata ad alcuna certezza, ma all'idea che tutto non finisca.

Domani sapremo. O rinascita o depressione, perchè l'esercizio provvisorio è previsto fino al 28 febbraio e non è sappiamo se il Catania potrà avere un'ulteriore proroga o meno. I costi sono alti, la situazione societaria è bene nota. Appesi a un filo, niente di più e niente di meno, come sempre, come troppe volte, purtroppo negli ultimi anni, ma ancora con la speranza.