Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Fase difensiva: ecco i numeri che devono fare riflettere

Il Catania ha un problema, vabbè forse più di uno, ma "il" problema per eccellenza che è venuto a galla in queste prime sette giornate riguarda la fase difensiva. Basterebbero le immagini di Reggio per capire che qualcosa non va, come potevano essere sufficienti le continue incursioni di Isgò in quel di Potenza, ma in effetti un solo indizio non poteva bastare, adesso dopo 11 reti al passivo le prove sono davvero sotto gli occhi di tutti. Con 11 reti subite, il Catania è la quinta peggior difesa del campionato, un dato strutturato soprattutto sulle gare lontano dal Massimino (in casa in due circostanze la porta è rimasta inviolata) visto che se si considerano solamente le trasferte, con 10 gol subiti, gli etnei si attestano al penultimo posto dietro solamente alla Cavese. Male, molto male per una squadra che ha dimostrato solidità solamente nel primo quarto d'ora della ripresa, subendo in quel lasso di tempo appena un gol; le altre reti sono state distribuite equamente con 3 gol subiti nei primi 15 minuti, sinonimo di approccio non eccellente, 3 dal 20' al 45' e addirittura 4 negli ultimi 20 minuti quando la tensione, la frenesia o i cali di concentrazione hanno fatto la differenza.  Se temporalmente i rossazzurri hanno dimostrato una certa costanza nel regalare gioie agli avversari, altrettanto si può dire per le modalità delle reti subite. Anche in questo caso regna l'equilibrio, visto che Furlan è stato perforato in 4 circostanze su calcio piazzato (1 rigore), in 3 casi con conclusioni dal limite, mentre in 4 occasioni l'azione è stata finalizzata all'interno dell'area. Un difficoltà totale, dunque, per Silvestri e compagni che hanno subito le scorribande avversarie in ogni porzione della propria retroguardia. Il poco filtro causato soprattutto dalla mancanza di aggressività della mediana ha causato 3 reti provenienti proprio dalla zona centrale, mentre le disattenzioni sulle corsie, spesso generate da meccanismi non oleati nelle catene, hanno materializzato 2 reti subite da azioni provenienti dalla fascia di destra ed altrettante da quella opposta. Insomma qualcosa non va, e se è vero che Mbende ha bisogno di tempo per ambientarsi per approfondire le competenze tattiche e che gli infortuni hanno falcidiato il reparto, è altrettanto innegabile che gli errori non possono essere imputati solo ed esclusivamente ad uno o due giocatori. Le mancanze sono generali, di fase difensiva appunto, prodotte da una passività che parte dal pressing della punta passa dalla staticità in mediana e si sprigiona in movimenti sbagliati in difesa. La coperta è corta e Camplone se n'è accorto (la frase "sto lavorando maggiormente sulla fase difensiva rispetto al passato" spesa in conferenza qualche settimana fa lo dimostra), ma è anche vero che in casa i rossazzurri hanno subito una sola rete. Quindi? Solo problema trasferta? Probabilmente no, probabilmente è un insieme di fattori che hanno determinato queste pecche, ma l'unica cosa certa è che è necessaria una soluzione da trovare in tempi brevi perchè senza la giusta mentalità e i giusti meccanismi non si potrà andare molto lontano.