Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

"STOP" Player: la mente vacilla, tra fantasmi del passato e tranquillità che svanisce

Sembrava il lettino giusto, la cura perfetta per risanare i nervi e risollevare i colori rossazzurri, ed invece eccola lì puntuale un'altra crisi, profonda e inspiegabile. Cosa succede alla testa? In tanti se lo sono chiesti e continuano a chiederselo, in pochi hanno trovato risposte, ed anche quelle che Novellino sembrava aver accarezzato dopo le prestazioni contro Catanzaro e Juve Stabia si sono rivelate fallaci. Se in toto o parzialmente lo sapremo solamente nel prossimo futuro, ma a Reggio la serenità e la lucidità hanno lasciato spazio alla disattenzione, alla confusione, alla frustrazione e al nervosismo. Risultato? Passività, errori individuali e di reparto e reazioni piene di intemperanza. Corsi e ricorsi storici, insomma, perchè non è la prima volta che dopo vittorie importanti il Catania incappi in una prestazione (non solo sconfitta) deprimente sotto il profilo dell'atteggiamento. Ecco perchè è impossibile pensare ad un peggiore in campo, è impossibile cercare di analizzare tatticamente la partita, tutto diventa relativo quando manca la giusta mentalità e determinazione. Del resto nelle ultime gare i rossazzurri avevano vinto grazie proprio a queste doti, unite alle verticalizzazioni immediate e ai movimenti in sincronia delle due punte. Al Granillo no, non si è visto quasi nulla di tutto ciò che aveva fatto sorridere negli ultimi centottanta minuti, anzi si è vista la reazione di nervi di Marotta, si è vista l'espulsione di Curiale, si è vista la frustrazione di Di Piazza, si è vista la mimica di Sarno su un rimbrotto del mister, si è visto ciò che nessuno avrebbe pensato di osservare. In più, dopo, sono state ascoltate le dichiarazioni di Novellino che ha parlato di presunzione, di "squadra non sua", di colpi di tacco. Insomma dopo le carezze è stato il tempo delle bastonate, ma del resto come dargli torto... Non rimane che aspettare e vedere se Novellino indosserà nuovamente i panni di psicologo per infondere autostima o forse l'autostima è stata troppa e adesso serve una dose di umiltà, in quell'equilibrio indispensabile tra fiducia, euforia e, appunto, umiltà. La speranza è che possa trovare le parole giuste per ottenere una reazione non solo immediata, ma soprattutto duratura perchè ad oggi i fantasmi del passato sembrano essere presenti non solo nella testa dei giocatori, ma sotto forma di insicurezza e paura anche in quella dei tifosi.