Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Infaticabile Dall'Oglio

Il fatto è che il calcio si rinnova sempre, ma sempre rimane uguale. Rimane uguale per quelli che sono gli archetipi di calciatori da seguire, stimare: a cui affezionarsi. E di solito sono proprio quei giocatori che corrono da una parte all'altra del campo, che un istante prima vedi correre in area di rigore a raccogliere un cross dal fondo, e un istante dopo li vedi rincorrere l'avversario per strappargli dal cuore il sogno del contropiede perfetto. Ecco: Jacopo Dall'Oglio ha tutto per poter essere uno di quei giocatori.

Fare l'elenco superficiale delle qualità e delle caratteristiche dell'atleta in sè sarebbe anche riduttivo: non lo faremo per due motivi. Primo perché per Dall'Oglio parlano i fatti e la storia, secondo perché c'è già la prestazione di Avellino a fornirci la prefazione di quello che potrebbe (e dovrebbe) essere il racconto della sua esperienza al Catania, capitolo dopo capitolo. Per adesso basta questo. Partiamo con una premessa di base: a tutti è piaciuta la sua gara, domenica. Un po', come detto, per la sua capacità di andare e venire con un certo dinamismo che nelle ultime stagioni in mediana è mancato e che, spesso, era proprio quell'aspetto da migliorare per fare il salto di qualità, un po' per la concretezza delle sue azioni e intenzioni.

Al termine della sua partita, durata 67 minuti, si possono contare 7 inserimenti in area negli ultimi venti metri della manovra (4 nel primo tempo, 3 nel secondo tempo) e due occasioni pericolose create: il tiro sparato alto e il colpo di testa insidioso, entrambi nella prima frazione. Ha gamba: questo colpisce più tra tutto. Ha gamba e lo dimostra quando, come detto, deve rincorrere l'avversario in ripiegamento: in questo senso, 10 sono le chiusure "pulite" contate fino al cambio (7 nel primo tempo, 3 nel secondo tempo), il più delle volte con una semplicità sorprendente. Ma è la prima giornata: ci sta, essere sorpresi. Ci sta anche aspettarsi questo da lui, nelle prossime settimane: chiudere gli occhi e sapere che in una zona ben precisa del campo ci sia lui pronto ad attaccare o difendere. "Infaticabile", un po' come domenica. Meglio di domenica.