
Un grido di preoccupazione, ma allo stesso tempo pieno d’amore quello lanciato dai circa 700 tifosi del Catania che questa sera si sono riuniti in Piazza Spedini per confrontarsi e riflettere sul l’attuale situazione del club rossazzurro.
Tutti convinti che c’è un problema da affrontare e risolvere al più presto, stando sempre vicini al Catania. Ecco, la questione della vicinanza: in questo senso, i tifosi tutti sentono la società un po’ distante, mentre il loro intento è solo quello di chiarire. Chiarire con i diretti interessati (per questo motivo hanno invitato al confronto sia il proprietario Pulvirenti che il presidente Franco), capire se l’attuale società vuole realmente portare avanti i diversi progetti di rinascita e in che modo. Convinti, però, di una distanza da parte del Catania che si palesa attraverso il silenzio o attraverso un direttore che, secondo il loro punto di vista, sta facendo di tutto per inasprire la situazione: come se, riflettono, non si può realmente parlare con i vertici per provare a capire il momento, sensazione acuita dal bunker Torre del Grifo, che crea muri anziché abbatterli.
Si chiedono risposte e rassicurazioni: perché loro staranno sempre vicini alla squadra, ma con una consapevolezza. “La società è di un proprietario, ma rappresenta anche una tifoseria intera”. Si poteva contestare, ammettono, ma contestare li fa star male, e non vogliono fare male al club. Loro andranno avanti, si riuniranno ancora e ancora chiederanno risposte circa l’attuale situazione e sul futuro.