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Oggetti misteriosi: cosa fare con Mazzotta Marsura e Ladinetti ?

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Si azzera tutto. Non potrebbe che essere così. Quantomeno dentro lo spogliatoio, quando arriva un nuovo allenatore, figuriamoci se si tratta di uno che porta il nome di Cristiano Lucarelli: forse la cosa in cui è più bravo, nel guardare dritto negli occhi e capire se può davvero fare affidamento su qualcuno. E sarà sicuramente la prima cosa che farà una volta insediatosi su una panchina le cui fondamenta sono cambiate, ma il contesto in cui si trova non del tutto. Sapere da cosa e da chi ripartire, magari a cominciare da chi più di tutti, in questi primi due mesi e mezzo scarsi, ha deluso e di molto. 

C'è ad esempio un Antonio Mazzotta da valutare, mai entrato davvero nei meccanismi della squadra. Zero assist, zero gol: sempre un po' bloccato, poco incline a sfruttare la sua dote principale, ovvero la spinta e l'educazione del mancino sul cross. Prestazioni deludenti che hanno finito per fargli assaggiare la panchina, accentuando un feeling per adesso mai sbocciato, probabilmente anche a causa di una condizione fisica non adeguata, su cui bisognerebbe lavorare.

Altro profilo deludente, e per motivi quasi misteriosi, è quel Davide Marsura su cui tanto il Catania ha puntato in estate per la catena di sinistra insieme al sopracitato Mazzotta. Anche per lui numeri poco esaltanti, nessun gol e tre assist tra campionato e coppa, ma soprattutto una esplosività fisica nel puntare l'uomo mai vista. Cosa che lo ha portato a giocare solo 45' nella famosa “settimana delle risposte”, poi è arrivata la mancata convocazione per motivi familiari contro il Cerignola: forse è il giocatore che più di tutti necessita di ritrovarsi dal punto di vista mentale, se il Catania lo riterrà ancora adatto alla causa. 

Infine il mediano che mai è riuscito ad imporsi nel suo ruolo, e che a differenza di Mazzotta e Marsura ha pure giocato con il contagocce, Ladinetti. Sempre molto contratto, timido, una media bassa di palloni giocati di partita in partita, il tutto senza capire il reale motivo di queste difficoltà. Problema tattico? Fisico? Di carattere? In una zona del campo che come detto non ha avuto fortuna considerando un Quaini poco costante e un Rizzo che tra infortuni e colloqui accesi con la dirigenza andrà sicuramente valutato da tanti punti di vista, non solo dall'allenatore, per gennaio. 

Lucarelli ne sarà già a conoscenza, del grande lavoro che lo aspetta e in sinergia con la società che dovrà dare indicazioni, ma forse è proprio questo che lo ha spinto a tornare: dialogare con chi sta avendo difficoltà per capire quanto voluminosi e necessari saranno i cambiamenti nel mercato di gennaio, considerando però che mancano ancora 48 giorni e sette partite da giocare.