Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Martinez is back

Niente lega indissolubilmente le anime umane come il calcio. Intreccia rapporti di coesistenza tra idee e luoghi metaforici, ben più ampi di quelli fisici, dove riporre e custodire il proprio cuore: Miguel Angel Martinez il suo, poco più di un anno fa, lo ha lasciato in quella Catania che, com'è noto, occupa ben più di un singolo spazio geografico tra lo Ionio, l'Etna e l'entroterra siciliano. Catania è di più. Ci vuole l'anima del vulcano per essere scelti (perché questo accade) da questa città: e chi la abita, la vive o chi si sente anche un filo catanese, quell'anima del vulcano la possiede anche da lontano. Dalla nascita, dall'altra parte dell'Europa. Anche a Madrid: anche Miguel. Ma a volte non basta: a volte bisogna allontanarsi per guardare il futuro dalla giusta prospettiva. Da quando Martinez ha lasciato Catania, tanto è cambiato. Il ripescaggio in Serie B negato, la festa in Piazza Europa, prima: Miguel c'era, era lì con gli altri rossazzurri. In B probabilmente sarebbe stato diverso: problemi di liste, questione di Under e Over, anche. Liste che in Serie C non ci sono più, finalmente. E' tornato a casa, in Spagna, ma con la testa (e con il cuore) non è mai partito: figuratevi. Difficile allontanarsi troppo da questa terra con un conto in sospeso ancora da risolvere, per uno che ha l'anima del vulcano. Perché Miguel sa benissimo che l'unico modo per tornare definitivamente a casa è dimostrare ciò che il tempo e il destino calcistico, purtroppo, non gli hanno ancora permesso. Nietzsche è chiaro e inqeuivocabile: "Che cosa dice la tua coscienza? Devi diventare quello che sei". Non è una semplice promessa di redenzione: è la certezza di avere ancora tanto da dire. Tanto da scoprire. "Oggi posso dire che non sono quel bambino che è arrivato a Catania con 20 anni e che sono pronto per tutto ciò che verrá", spiega. Non c'è premessa più bella per chi vuole affrontare il proprio destino: essere pronto per tutto ciò che verrà. Coglierlo, sfidarlo: superarlo, gioirlo. Perché tutto torna per chi sa lottare: torna anche lui. Sì, proprio come scrive sui social: "Martinez is back".