Top Player: Silvestri a petto in fuori e senza paura
Una statua in bronzo con un biondino che sorride e che colpisce la palla di testa, in basso una targa con scritto "così Silvestri arginò il Rende". Forse troppo (abbiamo un pizzico esagerato), sì Silvestri è vivo e vegeto e la sua carriera sarà piena di partite anche più entusiasmanti e del resto il Rende non è il Real Madrid e tutta la difesa rossazzurra si è disimpegnata bene, però certamente l'ex Trapani ha meritato la palma di migliore in campo soprattutto per quanto visto nella ripresa.
Mai in ansia, sempre presente in mezzo all'aria con personalità e decisione, il buon Tommaso insieme ad Aya ha dimostrato ancora una volta tutto il suo valore rispondendo con i fatti a qualche critica di troppo arrivata da qualche tifoso che aveva invocato l'arrivo di un altro centrale titolare. No, non è quello il problema. La coppia centrale del Catania regge, eccome, l'importante è non lasciarla scoperta davanti alle avanzate avversarie, perchè se schierata (come avvenuto contro il Rende) è apparsa imperforabile.
Detto ciò è ovvio che se in casa contro il Rende viene premiato un difensore centrale vuol dire che qualcosa non va, ma probabilmente il Catania del secondo tempo è stato frenato soprattutto dalla paura per l'importanza della posta in palio. Nessuna palla giocata, e solamente rinvii profondi. Forse se c'è una pecca nella partita dei centrali è stata quella di essersi limitati a rilanciare in avanti la sfera senza giocarla con personalità, ma forse la responsabilità è soprattutto del centrocampo e poi non gli si può chiedere la perfezione, ma già non concedere nulla nonostante la supremazia territoriale deve bastare. Insomma Silvestri c'è e non si discute, nella speranza che la sua grinta e il suo 'petto in fuori' possano comunicare sicurezza e serenità a tutta la squadra.