Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Anche i numeri sorridono a Novellino

Tre partite giocate dal nuovo Catania di Walter Novellino e dunque primi dati numerici che si possono raccogliere ed analizzare, a sette gare dal termine del campionato. Partiamo dalla statistica che salta prima all'occhio: in tre gare i rossazzurri sono sempre andati in gol, segnandone in totale quattro e subendone due (entrambi nei primi 45'), ma bisogna anche considerare che sono arrivati contro Catanzaro e Potenza, ovvero rispettivamente la quarta forza del campionato e la seconda squadra più in forma del momento. Parlando ancora di numeri offensivi, contro il Catanzaro gli etnei sono andati in doppia cifra in una gara esterna (vincendo 1-2), cosa che non accadeva addirittura dal 27 novembre scorso (0-2 al Matera). Altro dato importante, di cui avevamo già parlato, è che il Catania adesso non si fa sottomettere, riuscendo a rimontare gli svantaggi. E' successo contro il Potenza e al "Ceravolo" due domeniche fa: nella precedente gestione i rossazzurri, su sei occasioni in cui erano andati in svantaggio, avevano ottenuto solo tre punti (contro la "cenerentola" Paganese). Con Novellino sono invece quattro i punti totalizzati in sole due situazioni di svantaggio: è forse questo l'elemento più significativo e che mette in risalto l'impatto del nuovo tecnico. C'è, però, anche un aspetto su cui lavorare, e riguarda i gol subiti. Le uniche due reti subite sono arrivate su palla inattiva a causa di disattenzioni; riguardo quella di Catanzaro l'allenatore ex Sampdoria ha dato simpaticamente la colpa al vento, e già nell'ultima gara contro la Juve Stabia dal miglior attacco del girone Silvestri e compagni hanno subito poco: assolutamente niente da calci piazzati. Ultima considerazione, che rappresenta più una curiosità che una statistica, è quella relativa all'abilità di Novellino nella gestione dei cambi. In particolare, la marcatura segnata da Di Piazza tre giornate fa rappresenta il primo gol stagionale arrivato da un giocatore subentrato che risulta realmente determinante in termini di punti. E in un campionato che da la possibilità ai tecnici di poter effettuare addirittura cinque cambi a partita, con bocche di fuoco che possono anche partire dalla panchina come Sarno, Manneh e Curiale, un allenatore con questa capacità rappresenta a maggior ragione un fattore più che determinante.