Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Di Natale a Catanista: "Avrei avuto tutti i motivi per fare un passo indietro, ma..."

Intervenuto ai microfoni della nostra redazione, quelli di Catanista, l'amministratore delegato del Catania, Giuseppe Di Natale, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. SUL NUOVO CDA - "In merito alle dimissioni di Davide Franco non riesco a dare una risposta che andrebbe più ricercata nel dottor Franco che anche in questa sede ringrazio per il lavoro che ha svolto. Nel merito delle motivazioni le domande andrebbero rivolte ai diretti interessati. La mia posizione in bilico fino a qualche giorno fa? Preferisco partire dal punto di arrivo. Sono qui e sono rimasto, devo dire con grande senso di responsabilità. Non riesco a fare un ordine delle motivazioni, perché le metto tutte sullo stesso livello, ma, sebbene nei pochi giorni che sono stato a contatto con i lavoratori di Torre del Grifo, con l'ambiente, la stampa e con il tifo, la storia di questa squadra mi ha dato questo senso di responsabilità e quindi questa è la motivazione che mi ha permesso di non fare passi indietro. Ne avrei avuto tutti i motivi, e già questa penso sia una risposta. Astorina unico liquidatore Finaria? Questo è un cambiamento che negli assetti societari ci può anche stare, evidentemente le mie strategie e la mia programmazione potevano anche essere diverse, ma la proprietà ha scelto altro. Ne ho preso atto e questa è la realtà. Ho già avuto contatti con i nuovi membri: fino a stamattina abbiamo avuto una call. Sin da subito ci siamo messi all'opera. Se mi sento un uomo solo all'interno del Cda? Le mie sensazioni le tengo per me. Siamo un Cda formato da tre personalità, e quindi queste spero che trovino le convergenze necessarie e opportune per il bene del Catania. Questo è il minimo che possiamo fare: perché nei gruppi di lavoro è importante il gruppo e non la personalità, che sia sola o accompagnata. Ma il gruppo è il gruppo e questo va messo davanti a tutto: per il bene del Catania." TORRE DEL GRIFO - "Il nesso Catania-Torre del Grifo? Sono tutti argomenti molto tecnici. L'emergenza Coronavirus non danneggia solo il Catania, non danneggia solo Torre del Grifo: danneggia il sistema nazionale in maniera integrale e il Catania è doppiamente danneggiato sia per se stesso, sia per gli sponsor che per i blocchi in generale, e ribadisco blocchi di sistema, sia per Torre del Grifo. Il Coronavirus lascerà degli strascichi di natura economica e sociale." CESSIONE - "Cessione? Al di là dei patti di riservatezza che mi impediscono di parlare di quest'attività, ma non ritengo che ci possano essere attività che con il nuovo CdA possano andare avanti in modo diverso rispetto a prima e a mio parere le cose andranno secondo i programmi. Tempistiche? E' chiaro che tutto questo (Coronavirus, ndr.) è uno stravolgimento: è tutto in divenire, e le tempistiche non sono chiare. Ma non è un problema relativo al Catania, ma è un problema mondiale." LO MONACO E PENALIZZAZIONI - "La figura di Lo Monaco? Con questo Cda non cambia niente: la figura di Lo Monaco è cambiata con le sue dimissioni avvenute il 2 dicembre, punto. E' chiaro che il cambiamento ulteriore è avvenuto quando è stato sostituito nel Cda, il 3 febbraio. Rimane direttore generale, non ha deleghe: ha una carica nel senso più alto, ovvero ha una carica di forma, ma dal punto di vista tecnico e operativo dal 3 febbraio all'interno del Catania se non per il passaggio di consegne i ruoli si sono limitati. Penalizzazioni? Non parlo di sensazioni: i rapporti istituzionali sono rapporti di franchezza, correttezza e grande stima e nel rispetto di questi rapporti preferisco non anticipare sensazioni che possono essere smentite o amplificate. Affronteremo qualsiasi qualsiasi soluzione: noi abbiamo fatto il massimo: vedremo quali saranno le decisioni e a quelle ci atterremo."