Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: la pesantezza di vivere alla giornata

Un pareggio brutto, noioso e privo di personalità. La prestazione offerta dal Catania contro la Cavese è stata notevolmente sottotono non tanto dal punto di vista del gioco quanto sotto il profilo dell'intenzione, e mentre in tanti si arrovellano per capire quanto sia pesante questo passo falso, l'aspetto probabilmente più importante da sottolineare è che il Catania non può ancora lavorare totalmente sulla costruzione del progetto e la partita domenicale o infrasettimanale è in gran parte un evento estemporaneo caratterizzato da fattori che variano dagli infortuni agli adattamenti, passando per la stanchezza. 

Le due vittorie consecutive, ma soprattutto i dieci punti maturati in quattro giornate avevano fatto pensare che il Catania di Raffaele potesse scendere in campo contro la Cavese con una rinnovata ed ancor più netta consapevolezza, ed invece ciò che è mancato oggi è stato proprio lo spirito. Non il bel gioco, non si parla di quello, ma l'intenzione, il non essere passivi rispetto ad un avversario capace di mantenere bassi i ritmi senza rischiare nulla. Ciò che si percepiva al 'Nobile' era la sensazione da parte degli etnei che prima o poi il gol sarebbe arrivato, anche senza fare nulla (ed in effetti è andata così), ed è proprio questo spirito che più degli errori di Welbeck, delle disattenzioni difensive ha causato il pari.

Zero occasioni da gol, tanto immobilismo ed una reazione che è arrivata solamente dopo l'ora di gioco. Di certo bisogna considerare la stanchezza e gli infortuni, altrettanto evidenti sono stati i necessari adattamenti mal digeriti, con Welbeck in difficoltà davanti alla difesa, Piovanello a tratti interessante, ma spesso inconcludente, ma alla fine ciò che lascia un po' basiti è stato l'atteggiamento sin dal primo minuto. Poco pressing offensivo, poche idee e tanta sofferenza sull'aggressione avversaria. 

L'altro lato, sempre esistente della medaglia, però dice che il Catania al netto della penalizzazione sarebbe quarto in classifica con 22 punti, più due rispetto ai 20 della scorsa stagione dopo lo stesso numero di partite giocate. I rossazzurri stanno disputando il campionato che dovevano fare, in attesa di una stabilità e di una definitiva serenità. E' indispensabile per questo motivo che venga messa la parola fine sulla trattativa per la cessione del club: dentro o fuori e poi via con un percorso definitivo. Tacopina con il suo entourage sarà a Catania il 12 dicembre insieme a Scibilia e Largotta, poi a gennaio dovrebbe avvenire il definitivo closing, con la piazza però ormai stanca .dei continui rinvii.