Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Giù le mani da Moro

Troppe critiche a Moro, autore di una partita da dimenticare, ma di una stagione fantastica

Quindi fateci capire, qualcuno sostiene che 21 gol in 25 gare con la media di una rete ogni 92 minuti potrebbero non bastare per dire che un giocatore ha un potenziale fenomenale? Quindi 5 doppiette, 1 tripletta e 3 assist potrebbero non essere sufficienti per dire che il ragazzo è l'immagine di copertina del calcio giovanile italiano? E ancora che 17 punti conquistati solo con le sue reti non gli garantiscono un “Grazie” grande più o meno quanto due o tre villette a schiera? Beh se si arriva a generare siffatte, contorte, elucubrazioni, allora probabilmente vuol dire che è arrivato il momento di stare tutti in silenzio.

Luca Moro è il miglior attaccante che il Catania abbia visto da quando è tornato in Serie C; è entrato nel cuore dei tifosi accanto a Spinesi; è stata una delle poche motivazioni per cui a livello nazionale il nome di Catania non è stato abbinato solamente al fallimento e a notizie poco incoraggianti. Questi sono fatti, e un periodo non esaltante o una partita oltremodo negativa non possono mettere in discussione il valore fin qui dimostrato dal giocatore, nè la sua voglia di dare una mano fino all'ultimo ai colori rossazzurri. 

E' vero, la gara con la Paganese è stata la sua peggior partita alle pendici dell'Etna: quasi nessun duello vinto, tanti palloni gestiti malamente e tiri in porta sconclusionati e frettolosi. La classica giornata da dimenticare che però può capitare, ed è capitata, ma non deve macchiare quanto fatto fino ad oggi. Il numero 24 è appannato e lo si è visto non solo con la Paganese, ma tutto ciò è fisiologico e normale in un'annata così particolare, con i riflettori improvvisamente puntati addosso e alla prima stagione da protagonista. 

C'è poi un altro dato da non sottovalutare, il Catania non sta trovando in Sipos quell'alternativa che possa far riposare e decomprimere la pressione su Moro. Per carità anche per il croato vale il ragionamento sula giovane età, il fatto di essere stato scavalcato da un coetaneo, ecc… ma se adesso riuscisse a rispondere presente darebbe una mano a se stesso, e anche al compagno di squadra. Non sapremo mai se Moro sarà con continuità un giocatore da doppia cifra e se diventerà un perno del calcio italiano (saranno affari del Sassuolo farlo crescere bene), ma di certo quest'anno ha fatto qualcosa di speciale che non deve essere banalizzato. Che Catania mantenga lucidità e obiettività è un requisito fondamentale, a ritornare devastante ci penserà Moro con l'aiuto di Baldini.